“Vediamo che La Repubblica insiste nella sua campagna contro Nunzia De Girolamo e allora a nostra volta non possiamo fare a meno di insistere nel dire che siamo di fronte ad una autentica barbarie.

Passiamo dalla “Stasi statuale della Repubblica democratica tedesca” che spiava dalla mattina alla sera “la vita degli altri” cioè la vita di tutti i cittadini tedeschi,alla “stasi liberista all’italiana” nella quale un soggetto si reca a casa di una persona, la spinge a parlare di cose controverse, registra il tutto e poi consegna il manufatto a giornali e magistrati”. Così il deputato di Ncd Fabrizio Cicchitto commenta il caso De Girolamo e la polemica che ne è nata sui giornali. “Ma se andando oltre l’ipocrisia dominante – aggiunge Cicchitto – ad ognuno di noi succedesse la stessa cosa che e’capitata alla De Girolamo, quante delle enormità verbali che talora diciamo parlando in libertà nella nostra vita privata – se venissero pubblicate – potrebbero metterci in difficoltà del tutto indipendentemente dal loro risvolto penale?”. “Allora – prosegue – è auspicabile che questa storia della De Girolamo finisca quanto prima anche perché noi le rimproveriamo una cosa sola: quella di aver mandato un messaggino con un insulto a Mastella che non lo meritava. Smettiamola subito perché questo caso, se diventa di esempio, potrebbe far diventare la vita privata di ognuno di noi,compresi i giornalisti che adesso cavalcano anche questa mediocre tigre di carta, in situazioni di grave difficoltà”. “Ci manca solo che venga a casa nostra il ragazzo del bar, ci porti il caffè, porti con sé un registratore e si metta a parlare della vicina del terzo piano. Noi diciamo tutto quello che pensiamo di lei e magari anche di sua sorella e ci troviamo tutta la conversazione stampata su “Repubblica”, il nuovo collettore della Stasi liberista”, conclude.

 

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