Nel terzo trimestre 2013 solamente il 24,8% delle imprese campane ha saldato alla scadenza i pagamenti ai propri fornitori, una performance che vale il penultimo posto in Italia (maglia nera la Sicilia con il 24,2% di imprese virtuose). Mentre il 45,8% ha pagato le fatture con un ritardo fino a 30 giorni oltre i termini concordati e il 29,4% ha superato i 30 giorni di ritardo. Una performance, quella della Campania, inferiore sia alla media delle regioni del Sud e Isole (45,1%) sia alla media italiana (39,6% di imprese puntuali, 45,1% in ritardo entro i 30 giorni, 15,3% oltre i 30 giorni).

 

Analizzando le variazioni intercorse dal 2010 all’ultima rilevazione si osserva inoltre una vera e propria esplosione dei ritardi oltre i 30 giorni, che in Campania hanno conosciuto un incremento del 158,1% in tre anni, mentre i pagamenti puntuali sono diminuiti del 26%.

 

È quanto si evince dallo Studio Pagamenti 2013 di CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese campane nel terzo trimestre 2013.

A livello provinciale, Avellino risulta la provincia più virtuosa con il 30,3% di imprese puntuali e il 25,5% di ritardi superiori ai 30 giorni. In seconda posizione si colloca Benevento (30,1% di imprese puntuali), seguita da Salerno (27,1%), Caserta (22,9%) e Napoli (22,4% di imprese puntuali e ben il 31,2% di gravi ritardi).

Analizzando i comportamenti di pagamento per dimensione aziendale, emergono dinamiche simili rispetto alla media nazionale. Le micro imprese risultano le più puntuali (25,6% di pagamenti alla scadenza), seguite dalle piccole (23,5%), medie (17%) e infine dalle grandi imprese, con solo il 10,2% di pagamenti regolari.

A livello settoriale, il comparto con la migliore performance è quello dei Servizi Finanziari, con una percentuale di pagamenti puntuali del 51,1%. Al contrario in difficoltà il Commercio al Dettaglio (18,4%) e l’Industria e Produzione (22,2%).

“Lo Studio Pagamenti anche in Campania registra dinamiche che in questi ultimi anni hanno caratterizzato in modo significativo la vita delle imprese – commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B -. Innanzitutto, continua il processo di istituzionalizzazione dei ritardi nei pagamenti commerciali, cioè la trasformazione dei ritardi in termini contrattuali: le imprese non vogliono perdere clienti e fatturato e quindi concedono qualcosa nei termini di pagamento. Secondariamente, alcune imprese non riescono più a stare sul mercato e ritardano il saldo delle fatture. Nonostante alcuni segnali di timido miglioramento, non bisogna abbassare la guardia perché rimane rilevante il numero di imprese che non onorano gli impegni entro i termini contrattuali”.

“Negli ultimi anni però le imprese hanno messo la gestione dei pagamenti sempre più al centro della propria gestione finanziaria – conclude Preti – e hanno investito in strumenti come quelli messi a disposizione da CRIBIS D&B, che consentono di intercettare tempestivamente i segnali deboli di deterioramento dell’affidabilità dei propri partner, di mantenere sotto controllo la capacità del proprio portafoglio clienti di generare ricavi, di intervenire in modo efficace con azioni di prevenzione e limitazione del rischio e, soprattutto, di fare previsioni sui propri flussi di cassa. Un’operazione, questa, non a costo zero ma che riteniamo potrà portare benefici concreti anche dopo la fine della crisi”.

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