Pubblichiamo di seguito due note arrivate in redazione che riguardano un episodio verificatosi sulla variante Anas di Caserta sabato 18 avente come protagonisti l’ex onorevole Sergio Tanzarella e il presidente della Provincia Domenico Zinzi.

Questa la nota di Tanzarella: “Egregio dottore, sabato 18 gennaio poco dopo le 13 percorrevo la galleria della Variante Anas di Caserta, una galleria tristemente famosa – come tutta la Variante – per la quantità di incidenti – anche mortali – avvenuti in questi anni e provocati dalla inadeguatezza strutturale della Variante, dallo stato di abbandono in cui versa e dalla guida sconsiderata di alcuni che la scambiano per una pista per auto da corsa. Procedevo ad un’andatura di circa 50 chilometri orari e precedevo un’auto di grossa cilindrata con un lampeggiante spento e sul parabrezza il distintivo di un’amministrazione pubblica. Nel pieno della galleria, in un tratto leggermente in curva e nonostante la segnaletica stradale delle due linee continue, l’auto che mi precedeva, incurante di qualsiasi norma di prudenza e del codice della strada, occupava l’altra carreggiata e mi sorpassava. Ero con mia figlia e siamo rimasti sconcertati dal fatto che un’auto di una pubblica amministrazione potesse compiere una infrazione tanto grave quanto pericolosissima.

Più avanti ci siamo ritrovati la medesima auto che prendeva la nostra stessa uscita “Stadio” e ho invitato mia figlia a fotografare la targa dell’auto alla cui guida doveva trovarsi certamente un folle il cui comportamento andava prontamente segnalato alle autorità competenti. L’autista, accortosi di essere stato fotografato, frenava di colpo la sua auto all’altezza di via Giovanni Falcone e si dirigeva verso di noi minacciando denunce ed arresti, subito dopo scendeva dalla stessa auto un altro uomo che, senza qualificarsi, ci avvisava che fare foto a quell’auto era proibito. Poi imponeva a mia figlia di cancellare le foto. Successivamente, dopo avermi riconosciuto, mi diceva che avrei ben dovuto sapere che era proibito fotografare auto di servizio come quella e rifiutava ripetutamente di qualificarsi quasi che fosse in corso un’operazione segreta, né voleva rivelarmi l’identità della personalità trasportata. Avrei potuto farlo facilmente io stesso, ma ho desistito, dottor Zinzi, soltanto perché c’era con me mia figlia alla quale ho trasmesso un’idea alta delle istituzioni e di coloro che le rappresentano, sebbene non sempre degnamente, e non volevo che il mio insegnamento fosse smentito da fatti così poco lodevoli. Ora, vede, mia figlia è una persona gentile e ha cancellato le foto non perché glielo ha imposto uno sconosciuto dal finestrino della nostra auto, ma perché glielo ho detto io. Ho desistito perché non serviva polemizzare e coinvolgere una giovane ragazza, ancor di più in una scena tanto disdicevole per le istituzioni. Mia figlia dunque ha cancellato le foto, ma non cancellerà facilmente l’immagine che l’istituzione pubblica Provincia di Caserta ha dato di sé questa mattina.

E non è, mi creda, un’immagine esemplare. Perché quella BMW grigio scuro che ha compiuto una gravissima infrazione questa mattina è la sua auto di servizio e lei era a bordo di quell’auto e si dirigeva a casa sua, e sono certo Lei fosse di ritorno da un impegno istituzionale e non privato. Dottor Zinzi Lei è un uomo in età, non dovrebbe mancarle saggezza, e non posso certo credere che voglia provocare incidenti o che approvi infrazioni stradali come l’avventato sorpasso di questa mattina, dunque istruisca i suoi misteriosi e anonimi collaboratori che è preciso obbligo di ogni dipendente pubblico qualificarsi (ed è anche elementare norma di buona educazione) e provveda presto a cambiare autista o a spiegargli che secondo il codice della strada, ma ancor meglio secondo il buon senso, nessuna auto è autorizzata a commettere infrazioni tranne quelle delle Forze dell’ordine in servizio e in presenza di casi di vere emergenze. E anche in quei casi si deve prestare la massima attenzione e cautela, usando lampeggiante e sirena, per evitare di provocare disastri più grandi di quelli che si vorrebbero prevenire o riparare.

 

Ma oggi non c’era nessuna emergenza, il lampeggiante era spento, sirene non se ne sentivano, né la sua auto rientra nelle categoria delle Forze dell’ordine di pronto intervento. La massima emergenza che vedo è che era ora di pranzo, tutto qui. Dunque lasci perdere il lampeggiante, lo faccia collocare nel bagagliaio, lo userà nei pochissimi casi eccezionali che ne prevedono l’utilizzo da parte del presidente di una Provincia. Per il resto viaggi come tutti noi nel traffico cittadino e, quando non è proprio indispensabile, lasci in garage l’auto di servizio e vada a piedi, le farà bene”.

Ecco la precisazione della Provincia: “In riferimento alla nota dell’ex parlamentare On. Sergio Tanzarella inerente un episodio risalente a sabato scorso 18 gennaio, avvenuto sulla Variante Anas che collega Santa Maria Capua Vetere a Maddaloni, alla Presidenza della Provincia di Caserta corre l’obbligo di fare alcune precisazioni.

Riguardo il sorpasso effettuato dall’auto che trasportava il presidente della Provincia, di ritorno da Roccamonfina, dove aveva preso parte ad un incontro tenutosi presso il Comune dell’Alto Casertano per la presentazione del progetto di Telemedicina (a bordo della vettura era presente anche il capo di gabinetto dell’Ente, Angelo Laviscio), l’autista Giovanni Moretta ha spiegato di aver realizzato tale manovra, motivandola in questo modo. “Mi sono visto costretto ad effettuare il sorpasso – ha affermato l’autista –  in quanto ho ritenuto che si fosse venuta a creare una situazione di pericolo dovuta all’improvviso rallentamento del veicolo che mi precedeva e per il formarsi di una coda di vetture alle mie spalle. Ho fatto il sorpasso (ovviamente non in curva come erroneamente affermato) dopo aver verificato che la corsia opposta fosse completamente vuota e quindi in totale sicurezza, pur non negando di aver commesso un’infrazione di cui mi scuso, ma giustificata ai miei occhi dall’imminente pericolo che avevo ravvisato”.

Per quanto concerne presunte minacce, intimidazioni o offese da parte dell’autista nei confronti dell’On. Tanzarella, si precisa che tali accuse, oltre ad essere particolarmente gravi, risultano al tempo stesso del tutto prive di fondamento. L’autista, che da anni svolge questo lavoro con esemplare professionalità e serietà, dopo aver notato una strana accelerazione da parte dell’auto appena superata, che ha inseguito la vettura sulla quale viaggiava il Presidente fino a via Falcone, si è limitato ad avere un colloquio con l’On. Tanzarella (di cui, fra l’altro, ignorava l’identità), chiedendogli, preoccupato da tale iniziativa, la motivazione di tale tallonamento.

In questa occasione va precisato che il Presidente della Provincia è sempre rimasto all’interno dell’autovettura, senza prendere parte ad alcun tipo di discussione. Non risultano, quindi, altri tipi di episodi e appare singolare come da un sorpasso effettuato da un autista (che, fra l’altro, ha riconosciuto di aver commesso l’infrazione) si possa giungere alla realizzazione di una ricostruzione piuttosto pittoresca e fantasiosa.

Infine, si intende chiarire che tali precisazioni sono state fatte esclusivamente per ristabilire la verità e per il rispetto che si deve ai cittadini di questa provincia e non certo per entrare in una polemica di cui non si intravede alcuna necessità2.

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