La cattedra di Criminologia dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, coordinata da Silvio Lugnano, è tornata a Scampia, dopo sette anni dalla prima ricerca sui temi della devianza e della criminalità del quartiere per incontrare i giovani studenti delle scuole secondare superiori e misurare i cambiamenti nelle idee dei giovani sulla legalità, sulla vivibilità del quartiere e sulla fiducia nelle istituzioni.
Gli oltre mille questionari somministrati in modo capillare e le quattro scuole secondarie superiori di Scampia coinvolte, fanno di questa ricerca, condotta con il patrocinio del Comune di Napoli e l’inserimento nel “Patto per Scampia”, un unicum nel panorama scientifico nazionale per quantità e qualità di dati raccolti. Un primo dato da evidenziare è l’alta percentuale di studenti provenienti da altri quartieri della città o da comuni limitrofi. Da anni si parla di collocare una Facoltà universitaria a Scampia e i dati dimostrano che una valida offerta formativa, affiancata da un efficiente sistema di trasporto pubblico, può sicuramente funzionare da attrattore per i giovani e che la difficile realtà del quartiere di per sé non dissuade dalla frequenza dello stesso. Per esempio, la componente degli alunni dell’ITI “Ferraris” residente risulta essere soltanto del 14%. Per la precisione su 941 studenti, costituenti il campione valido, soltanto 214 sono residenti a Scampia. E anche se il campione variasse i risultati ottenuti non cambierebbero come attesta il risultato ottenuto con il metodo del “chi quadrato”. Dunque solo il 22,7% degli intervistati dichiara di vivere a Scampia ed il 10,8% frequenta il quartiere anche nel tempo libero nonostante non vi abiti. Quindi, il 65,8% degli intervistati ha dichiarato che si reca a Scampia solo per frequentare la scuola. Pertanto, se si considerano insieme coloro che si recano a Scampia soltanto per andare a scuola e coloro che frequentano il quartiere anche nel tempo libero la percentuale dei non residenti sale al 76,6%. Le percentuali cambiano in relazione anche ad una diversa attrattività dei singoli istituti. Infatti, analizzando la componente dell’ITI “Ferraris” risulta che soltanto il 14% degli studenti è residente nel quartiere mentre il 86% non è residente. Percentuali diverse all’ISIS “M. Bassi” i cui studenti residenti rappresentano il 45,6% del campione. Percentuali ancora diverse nel caso del ISSL “Morante” il cui corpo studenti è costituito soltanto per il 26,3% da ragazzi residenti a Scampia. Infine, all’IPSCT “Veneto” i residenti rappresentano il 26,6% degli studenti.Considerati questi dati sulla residenza degli studenti delle scuole secondarie superiori di Scampia, emerge che sono frequentate solo in minima parte dai giovani, tra i 14 ed i 18 anni, residenti a Scampia. E se anche è possibile ipotizzare nel contempo che una parte dei giovani di Scampia si sposti in altri quartieri per frequentare la scuola, che ne è dei circa 2800 giovani che vivono a Scampia?La stragrande maggioranza dei genitori degli intervistati risultano essere sposati (91%) mentre solo il 7,2% sono separati e lo 0,9% sono conviventi. Non si evidenziano particolari percentuali di broken homes o di famiglie disaggregate. Il 15,4% dei genitori maschi risulta essere disoccupato e solo il 3,7% lavoratori a nero mentre il 45,8% risultano essere dipendenti pubblici o privati ed il 23,6% commercianti, artigiani, liberi professionisti od imprenditori. Le donne, invece, per il 62,6% risultano essere casalinghe, per il 15,5% dipendenti pubbliche o private, per il 7,7% disoccupate e per il 3,7% lavoratrici a nero. Non si rilevano, quindi, particolari differenze rispetto ai tassi di disoccupazione regionali e nazionali. Alla domanda come si vive nel quartiere della tua scuola il 63% degli intervistati ha dichiarato che c’è violenza e vandalismo, il 17,2% risponde non so, l’11,8% dichiara che si vive serenamente nonostante violenza e vandalismo ed il 6,1% afferma che si vive serenamente perché c’è gente tranquilla. Analizzando il dato in relazione alla residenza le percentuali variano. Infatti, gli alunni residenti a Scampia hanno dichiarato per il 72,3% che c’è violenza e vandalismo, per il 10,8% che si vive serenamente nonostante violenza e vandalismo, per l’8% che non sanno, per il 7,5% che si vive serenamente perché c’è gente tranquilla e per il 1,4% altro. Particolarmente interessante è il dato relativo alla qualità del controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. Leggendo il dato risulta che per il 33,5% è sufficiente, per il 25,8% è buono, per il 20,3% è insufficiente, per il 10,2% è ottimo, per il 4,9% è inesistente, il 3,5% non sa ed il 1,8% non risponde. Pertanto, il 69,5% del campione ha una percezione comunque positiva del controllo delle forze dell’ordine. Interessante, però, appare analizzare le percentuali disgregate per sesso. Infatti, se per la maggior parte delle donne il controllo è sufficiente, 40,6% contro il 28,8% degli uomini, per questi ultimi, però, il controllo delle forze dell’ordine è buono per il 30,4% contro il 21,2% delle donne. Addirittura il 14,4% degli uomini risponde che è ottimo contro il 5,4% delle donne. Quindi, il 67,2% delle donne, comunque, ha una percezione positiva del controllo, mentre per gli uomini tale percentuale si attesta al 73,6%. Il dato è particolarmente interessante se confrontato con lo stesso rilevato nel 2006. Infatti, da quella ricerca risultava che ben il 40% degli intervistati dichiarava il controllo delle forze dell’ordine assente mentre il 56% sufficiente e solo il 4% ottimale. Allo stato attuale, infatti, una valutazione negativa del controllo delle forze dell’ordine da parte degli intervistati si attesta al 25,2%.