Una poltrona per tre in mezzo a un mare di polemiche. Potrebbe essere il titolo di un film, sono le primarie del Pd in salsa campana per l’elezione del nuovo segretario regionale chiamato a subentrare all’uscente Enzo Amendola. Tre i candidati in campo: la deputata renziana Assunta Tartaglione, napoletana di 43 anni; il lettiano della prima ora Guglielmo Vaccaro, 47, e il 32enne coordinatore della segreteria nazionale dei Giovani Democratici Michele Grimaldi. Difficile azzardare previsioni anche se la Tartaglione gode dei favori del pronostico. E il passaggio di consegne al governo tra Renzi e Letta sembrerebbe aver indebolito l’area che fa capo al premier uscente per consolidare gli equilibri a vantaggio del nuovo leader la cui candidata poteva già contare sull’apporto di un big del consenso come il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca.

Una consultazione, le primarie in Campania, che non manca mai di portare qualche strascico, tra accuse di brogli che finiscono in procura (fu cosi’ nel 2011 per la scelta del candidato sindaco di Napoli tra Cozzolino e Ranieri) e pasticci sulle liste come stavolta. E’ successo, infatti, che due candidati su tre abbiano presentato le proprie liste oltre la scadenza fissata per le 20 di sabato 8 febbraio. Il solo Grimaldi ha rispettato il termine: gli altri due, la “renziana” Tartaglione e il “lettiano” Vaccaro sono arrivati dopo (alle 20.23 Vaccaro), oltre la mezzanotte con le liste degli ultimi collegi di Napoli, Tartaglione. La commissione per il congresso ha accolto le liste valutando ordinatorio e non perentorio il termine delle ore 20 pur ”di favorire la massima possibilita’ di partecipazione alla competizione elettorale”.

Ma il rappresentante di Grimaldi all’interno della commissione, e con lui anche la rappresentante dei Giovani democratici, hanno fatto ricorso chiedendo l’esclusione delle liste fuori orario. E cosi’ la grana è finita sul tavolo della commissione nazionale di garanzia presieduta da Enrico Morando che ha deciso di far svolgere regolarmente la consultazione chiudendo un occhio su quei ritardi accumulati. Ma senza spegnere le polemiche.

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