“Tu rappresenti le banche, i poteri forti, sei una persona non credibile”: questo l’incipit del discorso fatto da Beppe Grillo a Matteo Renzi, nel secondo giorno delle consultazioni del presidente del consiglio incaricato. Breve e fulminate incontro in diretta streaming, con scintille fin dall’inizio. Forse l’incontro piu’ impegnativo per il sindaco di Firenze da quando e’ divenuto segretario del Pd e poi premier incaricato.

Sicuramente piu’ di quello con cui ha aperto la mattinata, con Silvio Berlusconi. Tra i due parla di piu’ il comico. “Tu dici cose bellissime, vai in giro con il camper, no la scorta.. Ma no, non ti faccio parlare”, attacca fin dal primo istante, “In noi c’e’ totale indignazione e non ci interessa cio’ che tu rappresenti, il sistema che rappresenti. Non ci interessa”. “Non e’ un trailer del tuo show”, replica Renzi, “Facciamo un po’ per uno, e’ un problema di correttezza”. Niente da fare. E’ quasi un monologo. “Beppe, perdonami. Stai cercando di provocare”, lo interrompe Renzi, che tenta anche una carta distensiva: “Sono uno di quelli che pagavano il biglietto per venire a vedere il tuo spettacolo”.

L’altro continua. Anche quando il sindaco lo esorta alzando la voce: “Esci da questo blog, da questo streaming, e’ un luogo dove c’e’ il dolore vero c’e’ bisogno di affrontare”. “E’ finita, caro” e’ l’inevitabile l’epilogo, con stretta di mano da cui trasuda freddezza. Grillo si alza e se ne va nella stanza accanto, a strigliare i giornalisti. Altra musica con Berlusconi. “Saremo all’opposizione ma sui singoli provvedimenti se riterremo saranno favorevoli al Paese li voteremo altrimenti no, se non sono per gli interessi degli italiani”, annuncia il leader di Fi all’uscita, e qualcuno subito pensa alla possibilita’ di maggioranze variabili. Del resto sulle riforme “Abbiamo discusso della necessita’ di approvare secondo i tempi previsti la legge elettorale su cui non ci sono possibilita’ di cambiamento”. Quindi Italicum e basta, con liste brevi bloccate e premio di maggioranza al 37 percento. Ne’ piu’, ne’ meno. La riforma della legge elettorale e’ il primo punto dei quattro annunciati da Renzi l’altro giorno, al termine dell’incontro con Giorgio Napolitano

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui