“Ritengo che il clan dei Casalesi non esista più, infatti anche prima della mia cattura nel 2010 avevo deciso già da tempo di non aderire più al clan, poi nel tempo, con la carcerazione, pensavo che non ci fosse più la necessità di appartenere al cartello criminale perché non esisteva più. Collaboro per spingere altri a farlo”. A dichiararlo è stato il boss pentito del clan, Antonio Iovine detto O’Ninno, nel corso del controesame del processo a carico del consigliere regionale Enrico Fabozzi. L’udienza si è svolta nel tribunale di Santa Maria Capua Vetere – presidente Orazio Rossi, a latere Francesca Auriemma e Mariella Carotenuto – ed è durata oltre due ore. Iovine ha riferito che il suo pentimento è stato dettato da una serie di fattori: “Prima di rilasciare un verbale ne ho parlato con le guardie carcerarie – ha spiegato il boss pentito – così ho deciso di mettere fine alla mia storia criminale e di combattere questo tipo di mentalità mafiosa”.

 

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