La Guardia di finanza di Cagliari ha oscurato Ddlstorage, il più importante cyberlocker italiano: il portale è stato chiuso nell’ambito dell’operazione “Italian black out”, bloccando l’accesso dall’Italia agli oltre 120 server che custodivano milioni di opere protette da diritto d’autore.

Il cyberlocker nazionale oscurato dalle Fiamme gialle di Cagliari e Roma, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, in un solo anno avrebbe generato un giro d’affari di oltre 1,3 milioni di euro ottenuti tramite la vendita di abbonamenti premium da parte dei fruitori. Il sito ha consentito ben 460.000.000 di download illegali di file protetti dal diritto d’autore. Il sito www.ddlstorage.com, amministrato in Italia, era composto da oltre 120 server che inizialmente si trovato “spazio” prima su internet service provider in Francia, poi si è spostato su spazi olandesi. Durante questa fase, secondo quanto accertato dalle Fiamme gialle, è avvenuta una cessione del servizio “Ddlstorage” a una società lussemburghese, anche se il cyberlokcker continuava a essere gestito da italiani. I riflettori degli investigatori adesso si stanno spostando anche sugli introiti derivanti dai contratti pubblicitari. Le ispezioni informatiche hanno interessato molte province italiane: Sassari, Bari, Prato, Milano, Pordenone, Treviso, Venezia e le città di Agrigento, Novara, Trieste, Cuneo e Roma. Una ventina le persone indagate tra cui due di Roma, una di Lecce, una di Agrigento, una di Porto Empedocle, una di Reggio Calabria, una di Prato, una di Cuneo, una di Varese, una di Cittadella, tre di Milano, due di Trieste. Inoltre facevano parte della banda pure un cittadino iraniano e i gestori del sito: uno di Sacile, due di Breno, e uno di Caneva. Nei confronti di tutti gli indagati – definiti uploader – sono state eseguite perquisizioni e sequestri.

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