Continua il viaggio in Italia di Bill De Blasio. Un vero e proprio tour per il Sindaco di New York che, insieme alla sua famiglia, sta visitando i luoghi di origine della sua famiglia. Ieri è stata la volta di Grassano, piccolo centro della Basilicata, luogo di provenienza della famiglia materna del sindaco newyorkese. Ad accoglierlo, oltre al suo collega lucano e al presidente della Regione Basilicata, una folla di ammiratori che ha salutato con calore l’arrivo di De Blasio. Il quale ha voluto rimarcare l’importanza di questo suo viaggio alla ricerca delle proprie radici, lodando la bellezza dei luoghi visitati, la simpatia della gente e la bontà dei prodotti agroalimentari. Tra questi un posto d’onore De Blasio ha riservato alla Mozzarella di Bufala Campana Dop, rappresentata dal Presidente del Consorzio di Tutela Domenico Raimondo. “Ma a farci particolarmente piacere – ha spiegato Raimondo che si è a lungo soffermato con il Sindaco – è il fatto che De Blasio, oltre a spendere bellissime parole sulla bontà del nostro prodotto, si è voluto informare sul ruolo e il lavoro svolto dal Consorzio di Tutela. Ed è rimasto decisamente colpito quando ha scoperto il numero di controlli cui sottoponiamo i nostri consorziati, l’attenzione certosina che poniamo nella ricerca della qualità e della trasparenza, l’attività di promozione che svolgiamo in tutto il mondo”. Un incontro di piacere, quindi, ma non privo di risvolti imprenditoriali. “Gli States sono un mercato rilevante per la mozzarella di bufala campana dop – ha concluso Raimondo – e poter contare su un testimonial del calibro di De Blasio rappresenta per noi un valore aggiunto importante. Del resto, nei piani del Consorzio di Tutela, c’è anche quello di aumentare il nostro export, soprattutto in considerazione del fatto che il nostro è uno dei prodotti italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo. Peccato che, e gli Stati Uniti ne sono un esempio, spesso fuori dai nostri confini girino delle squallide imitazioni della nostra mozzarella. Un danno per noi, e per tutto il Made in Italy di qualità, un inganno per i consumatori”.

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