Ci saranno anche gli ucraini della comunità casertana, appartenenti alla Chiesa Greco-Cattolica d’Ucraina che lanceranno 20 colombe in segno di pace per il proprio Paese, domani a Caserta per la visita di Papa Francesco. Lo annuncia padre Igor Danylchuk, sacerdote ucraino dei Greco-Cattolici, che officia nella chiesetta della Santissima Trinità in pieno centro a Caserta. “Per la comunità ucraina di Caserta – dice trattenendo a stento l’emozione – la visita del Papa è un dono unico che dà speranza affinché qualcosa possa cambiare nel dramma che i nostri amici e parenti in patria stanno vivendo. Per questo domani mentre il Papa farà il giro della piazza lanceremo 20 colombe bianche”. “Lo sa – continua don Igor – che noi durante la nostra messa citiamo il Papa, che è anche il nostro Capo, per ben tre volte, mentre i cattolici-romani lo ricordano una volta sola?”. Nei primi giorni dell’organizzazione della visita, padre Igor aveva incontrato qualche problemino ad ottenere i pass per i posti a sedere di fronte al palco (sono 3.200, ndr), vista la richiesta proveniente dalle 62 parrocchie che compongono la Diocesi di Caserta, poi la situazione si è sbloccata. “Sarò presente con 4 sacerdoti ucraini, 5 suore ucraine ‘Ancelle di Maria Immacolata’, e 15 ragazzi della scuola ucraina ‘Zolotoust’ e dell’oratorio ‘San Volodymyr di Kyiv'”. Padre Igor e i suoi connazionali esporranno le bandiere della nazione ucraina e l’icona della Madonna di Zarvanytsia, riconosciuta miracolosa e coronata da Papa Pio IX nel 1867. Ci saranno poi i colombi bianchi, sempre che il lancio venga autorizzato. “La visita del Papa arriva proprio nel momento giusto – prosegue padre Igor – a Caserta vivono tante donne originarie delle città ucraine dove è in corso la guerra civile; molte cercano di far venire i loro figli qui, qualcuna ci riesce, qualcun’altra purtroppo no. La presenza del Pontefice ci dà la forza per andare avanti”. Durante la visita del Papa saranno presenti in piazza Carlo III, dove sarà celebrata la messa, anche gli immigrati con i responsabili della Caritas Diocesana; a Papa Bergoglio consegneranno una lettera con il racconto delle difficili condizioni in cui sono costretti a vivere, alla luce anche di quelle che è accaduto a Castel Volturno due settimane fa, con la richiesta di spendersi per persuadere i politici a fare una legge sulla cittadinanza e una modifica a quella sull’immigrazione. Oltre duecentomila i fedeli attesi – ma piazza Carlo III, nonostante le transenne, può contenerne fino a 500 mila – due ospedali da campo, 18 ambulanze e un’eliambulanza, e oltre 200 tra appartenenti alle forze dell’ordine, tra poliziotti, carabinieri e finanzieri a vegliare sulla sicurezza di tutti. Sul palco, con il Papa, ci saranno il vescovo di Caserta Giovanni D’Alise e l’arcivescovo metropolita di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, altri 18 vescovi provenienti da tutte le diocesi campane, e in piazza quasi 500 ragazzi delle parrocchie e dell’Azione Cattolica, che faranno servizio d’ordine in piazza mentre il Papa farà il giro sulla papamobile e accompagneranno gli oltre 100 sacerdoti nella consegna delle 30mila ostie preparate. Undici le corali diocesane presenti, per un totale di 234 coristi e 25 orchestrali dell’Orchestra Diocesana. L’inno pontificio verrà suonato dalla Banda della Città di Casagiove, come accade 22 anni fa in occasione della visita di Giovanni Paolo II. Per la città ultime ore in fibrillazione: manifesti di benvenuto al Papa sono stati affissi a tutti i pali dell’illuminazione pubblica mentre sono quasi stati ultimati i preparativi per l’allestimento del palco dove il Papa celebrerà la messa

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