CHIUSANO SAN DOMENICO – ”Gioia” per il fatto che Antonio Cataldo stia bene, ma anche ”tanta sorpresa perche’ personalmente non sapevo che fosse in Libia”. Antonio Reppucci, sindaco di Chiusano di San Domenico, comune della provincia di Avellino, dice

 ”di aver tirato un grosso sospiro di sollievo quando ho saputo che nella vicenda libica era coinvolto un mio concittadino e, soprattutto, quando ho saputo che nonostante la disavventura per fortuna sta bene”. Il papa’ del 27enne Cataldo, Carlo, e’ un dipendente comunale, addetto all’ufficio anagrafe. Chi conosce i Cataldo li descrive come una famiglia ”molto riservata”. Quanto ad Antonio, un ragazzo ”normale”. Il suo lavoro? ”A quanto mi risulta era disoccupato”, dice il primo cittadino. ”Il papa’, chiaramente, lo incontro spesso in ufficio – racconta Reppucci, da due anni sindaco – ma devo dire che mai mi ha fatto riferimento al fatto che il figlio fosse in Libia”. Antonio ha due fratelli, piu’ piccoli di lui. Frequenta il paese di poco piu’ di 2mila residenti, la sua vita tranquilla. ”Il papa’ e’ davvero un’ottima persona – conclude il sindaco – e noi siamo felici che tutto si sia risolto per il meglio”.

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