CASERTA – Il portavoce del Patto Segni in Terra di Lavoro, Pietro Della Corte, già sceso in campo appena un mese fa con il comitato promotore per l’abolizione della Porcellum – chiamando in causa esponenti politici ed ex sindaci dell’area dell’agro aversano – ha aderito alla possibilità di indire un nuovo referendum su scala nazionale e a tal proposito si è già messo a lavoro: si tratta della PROPOSTA DI QUESITO REFERENDARIO PER L’ABBROGAZIONE PARZIALE DECRETO LEGISLATIVO “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali”.

Con la legge “BASSANINI” del 1999 fu stabilito che anche per le delibere di indirizzo proposte all’approvazione delle giunte e/o dei consigli comunali e provinciali, occorreva il parere di regolarità tecnica e, anche contabile se impegnava un aumento della spesa e/o una diminuzione delle entrate. Poi con l’art. 31 fu conferita delega al Governo per l’adozione di un testo unico in materia di ordinamento degli Enti locali. Purtroppo, in un secondo momento sono state introdotte alcune modifiche devastanti e sconvolgenti all’ordinamento delle medesime autonomie locali e soprattutto non previste dalle leggi, in particolare alla legge 142/1990, che inspiegabilmente risulta totalmente abrogata. “Io non sono un giurista – spiega Della Corte – ma penso che sia naturale che un decreto legislativo, anche se emanato a seguito di delega al Governo, non possa introdurre norme totalmente opposte e diverse da quelle vigenti e/o in contrasto con le stesse e, abrogare leggi dello Stato senza l’approvazione dei due rami Parlamentari. Intanto è andata proprio così, questo si è fatto, introducendo normative che hanno tolto al popolo il diritto di rappresentato e governato dai suoi eletti, trasferendolo di fatto alla dirigenza delle burocrazie comunali e provinciali. Ora sono ancora più convinto che bisogna fare piazza pulita e, nel più breve tempo possibile, di queste norme capestro, introdotte con gravi vizi procedurali, eludendo la sovranità del Parlamento, dei suoi elettori e, con il gravame di aver danneggiato copiosamente gli interessi della Nazione, sia in termini economici che di efficienza. Caserta e la sua provincia non resterà fuori da questo punto di svolta, vogliamo essere partecipi ed attivi nei cambiamenti che riguardano il paese. Tra l’altro la rete referendaria di Segni ha sempre avuto nell’aversano uno zoccolo forte che lo ha sostenuto ed ha portato avanti importanti progetti a favore delle cittadinanze”.

 

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