Il Tar del Lazio ha ‘commissariato’ la Presidenza del Consiglio dei ministri per l’esecuzione di una sentenza. La vicenda e’ legata ad un ricorso di un quarantacinquenne di Raffadali (Agrigento) che si era rivolto alla Corte d’Appello di Roma – con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino – per ottenere l’indennizzo previsto dalla legge Pinto per la violazione del termine di ragionevole durata di un processo intentato contro il ministero della Giustizia e protrattosi per oltre undici anni nei due gradi di giudizio innanzi al Tar del Lazio ed al Consiglio di Stato. La Corte d’Appello di Roma aveva accolto il ricorso ed aveva condannato la Presidenza del Consiglio dei ministri al pagamento di oltre 7500 euro (seimila euro piu’ interessi e spese legali). Ma Palazzo Chigi non ha eseguito la decisione della Corte di Appello di Roma e pertanto il raffadalese, sempre sempre con il patrocinio dell’avvocato Rubino, ha proposto un nuovo ricorso davanti al Tar del Lazio, per l’esecuzione del giudicato della Corte d’Appello di Roma. Il Tar ha accolto anche il nuovo ricorso ordinando alla Presidenza del Consiglio dei ministri di dare integrale esecuzione al giudicato provvedendo alla corresponsione degli importi dovuti entro il termine di sessanta giorni dalla notificazione della sentenza e nominando commissario ad acta il segretario generale della Presidenza del Consiglio per l’ipotesi di ulteriore inadempienza affinche’ esegua il giudicato nei successivi sessanta giorni e condannando nuovamente Palazzo Chigi al pagamento di altri mille euro quali spese giudiziali.

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