Un italiano su cinque e’ vittima di molestie insistenti: un dato allarmante che prende il nome di stalking e che colpisce donne e uomini, indipendentemente dall’eta’, dall’estrazione sociale e dall’appartenenza etnica. Ma il dato piu’ preoccupante e’ il numero oscuro celato dietro ai dati ufficiali.

La maggior parte delle vittime, infatti, non denuncia lo stalker, ovvero il persecutore, considerando quest’atto come qualcosa di simile al firmare la propria condanna a morte. A scattare la ‘fotografia’ e’ l’Osservatorio nazionale sullo stalking (Ons) che parla di un vero e proprio “allarme sociale”, con un “crollo delle denunce e sfiducia nelle autorita’, mentre aumentano gli omicidi”. A livello nazionale, da una ricerca condotta su un campione di 9.600 persone dai 17 agli 80 anni, e’ emerso che il 70% delle vittime e’ donna. Il persecutore e’ nel 55% dei casi un partner o ex partner, nel 5% un famigliare, nel 15% un collega o compagno di studi, e nel 25% un vicino di casa. Uno stalker su tre e’ recidivo: dopo la denuncia continua a perseguitare la vittima. E, nel 70% dei casi, chi subisce molestie presenta esiti psico-relazionali gravi. Il piu’ alto numero di molestie, stando almeno ai dati dell’Ons, si registra in Emilia Romagna (29%) e Toscana (28%). Seguono Calabria (24%), Basilicata, Campania e Friuli (22%), Lazio e Sicilia (21%), Veneto (20%). Lievemente piu’ basse le percentuali registrate in Molise, Lombardia, Valle d’Aosta e Piemonte (19%), Liguria, Trentino, Sardegna (18%) e Marche (17%). Fanalino di coda la Puglia, con una percentuale del 13%.

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