Lucifero non molla la presa e solo dopo Ferragosto si tornerà a respirare. Domani le città con il bollino rosso assegnato dal ministero della Salute saranno ben 17, ossia il massimo livello di rischio caldo per la popolazione. Si tratta di Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Trieste, Viterbo e, new entry, Napoli. Le ondate di calore si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Queste condizioni climatiche possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione e naturalmente il bollino rosso indica che il rischio è massimo. Inoltre, dalle 8 di oggi e per almeno 72 ore, la Protezione civile della Campania ha diramato l’allerta meteo «per rischio da ondata di calore nel territorio dei comuni classificati a rischio ordinario, moderato ed elevato». Secondo la «Carta sperimentale del rischio da ondate di calore in Campania» stilata dal Centro Funzionale per la previsione meteorologica del Settore Regionale Programmazione Interventi di Protezione Civile sul Territorio, i comuni campani sono ripartiti in tre differenti classi di rischio: elevato, medio, moderato. A caratterizzare le tre differenti categorie sono le condizioni fisiche del territorio ovvero l’altitudine, presenza o assenza di montagne, mare e bacini idrici.

Un mix che in tutta la Regione «salva» 68 comuni, dove – secondo questa carta – sì il caldo è torrido ma per la combinazione di elementi orografici non si hanno le condizioni estreme: vince nettamente la provincia di Avellino con 36 comuni su 118 definiti ordinari, seguita da Salerno (15/158), Benevento (12/78) e Caserta (5/104): torrida la provincia di Napoli dove non solo nessuno dei 92 comuni è definito “ordinario” ma ben 84 sono considerati a rischio “elevato”, cioè il top. Resta una piccola pattuglia di cittadine nei mondi Lattari e Vico Equense che sono a metà strada. Le città dove si rischia meno, cioè con l’indice ordinario, sono per la maggior parte in provincia di Avellino e tra questi Andretta, Aquilonia, Ariano Irpino, Bagnoli Irpino, Bonito, Carife, Castelvetere sul Cadore, Castel Baronia, Frigento, Gesualdo, Guardia Lombardi, Lacedonia, Montaguto, Nusco, Montemarano, Sant’Angelo dei Lombardi, Savignano Irpino, Torella dei Lombardi, Trevico, Vallesaccarda, Villanova, Volturana irpina.

Grazie ai boschi e ai bacini idrografici, il territorio irpino potrà lenire le onde di calore di Lucifero e qualche area dove trovare refrigerio c’è anche nel Sannio come Baselice, Castelfranco in Miscano, Castelpagano, Castelvetere in Val Fortone, Circello, Colle Sannita, Molinara, Montefalcone, Pietraroja, San Marco dei Cavoti, San Bartolomeo in Galdo, Santa Croc e del Sannio. Poche le aree nel casertano caratterizzata invece da molte zone a rischio elevato. Si sta meglio a Gallo Matese, Letino, Roccamonfina, San Gregorio Matese e Valle Agricola. Nel salernitano troviamo tra i vari Acerno, Caggiano, Casaletto, Castelnuovo di Conza, Piaggine, San Rufo, Valle dell’Angelo.

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