POMPEI – Il Comune di Pompei si costituira’ parte civile nei processi che saranno avviati a carico di chi sara’ individuato, dalla magistratura quale responsabile dei crolli avvenuti nell’area archeologica. ”Lo sgretolarsi della storia e la necessita’ di prendersene cura, preservandone anche i frammenti, ci ha spinti a tanto”, spiega il Sindaco Claudio D’Alessio.

E’ da quando gli scavi sono stati inseriti nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanita’, nel 1997, si sottolinea al Comune, ”che coloro che amministrano la citta’ di Pompei hanno la responsabilita’ di vigilare e garantire che essi vengano preservati non solo per il Paese e il suo popolo, ma per l’umanita’ intera”. ”Come amministratori della citta’ di Pompei siamo consapevoli che la mancanza di una manutenzione ordinaria e di una conservazione programmata, per un sito di 109 acri di terra, di cui 50 ettari sotterranei, unita alla sollecitazione di milioni di turisti l’anno, l’assenza di drenaggio conseguente alle intemperie, una vegetazione senza controllo, hanno reso fragile l’intero sistema del Sito Unesco. Ed e’ proprio per tutte queste mancanze che non possiamo tacere. Abbiamo l’obbligo di rispondere – spiega – con un’azione concreta, e legale, per la tutela dell’immagine di Pompei perche’ ora non e’ piu’ tempo di scegliere fra l’antica Pompei e la nuova Pompei”. Con l’approvazione della delibera di consiglio, la citta’ di Pompei ”si riterra’ parte offesa in tutti i procedimenti penali pendenti nei confronti dei soggetti individuati come responsabili dei crolli nel sito archeologico della citta’ di Pompei”.

 

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