“Un incredibile flop si è determinato per lo scontro istituzionale tra Consiglio Regionale ed il Commissario Caldoro sull’accreditamento delle strutture sanitarie private. Si ècreato infatti un pasticcio che, non solo può esporre la Regione ai ricorsi, ma può anche agevolare i soliti furbi”.

Lo afferma, in una nota, l’europarlamentare del Pdl/Ppe Enzo Rivellini, Presidente dell’Associazione Mezzogiorno di Fuoco, “La vicenda è la seguente: entro il 28 febbraio 2008 si poteva, con una richiesta e messa in mora, chiedere l’accreditamento provvisorio ma naturalmente, per ottenere il titolo, occorreva ricevere la verifica da parte della Regione per stabilire se la struttura richiedente aveva o meno i requisiti previsti dalla 7301. Naturalmente bisognava anche avere l’esercizio alla professione”, aggiunge Rivellini. “Ad agosto del 2011 il Consiglio Regionale ha approvato la legge numero 14 con le nuove norme per l’accreditamento stabilendo che entro il 31 ottobre di quest’anno – dice sempre l’europarlamentare – bisognasse presentare domanda, dopo però l’emanazione di un decreto del Commissario alla Sanità Caldoro che disciplinasse il tutto”. “Sono iniziate le trattative per le modifiche che il decreto del commissario Caldoro doveva recepire e con incredibile ritardo queste stesse modifiche sono state approvate con degli emendamenti in Commissione Sanità solo mercoledì 26 ottobre. Naturalmente detti emendamenti devono essere poi approvati in Consiglio Regionale che però nell’ambito della sua autonomia può anche stravolgerli. Invece di attendere il Consiglio Regionale che si riunirà il prossimo 9 novembre, il commissario Caldoro, forse perché il Ministero che già ci considera come ci meritiamo lo ha fortemente pressato, ha emanato un decreto in data 28 ottobre 2011 che invita tutti coloro – dice sempre Rivellini – che hanno bisogno dell’autorizzazione all’accreditamento a presentare domanda entro lunedì 31 ottobre inviandola alla piattaforma informatica della Soresa”. A questo punto sconcerto e confusione sono nate nel mondo della sanità privata dove si ha ora il timore che anche chi non ha i titoli per esercitare l’attività possa, presentando domanda sulla piattaforma, rientrare in gioco e danneggiare chi invece ha sempre rispettato le regole”. “Ed ancora maggiore confusione la creano le dichiarazioni ufficiose e non ufficiali che trapelano sul fatto che verrà posticipato il termine per la presentazione delle domande. E’ inutile dire – conclude – che nella seduta del 9 novembre il Consiglio Regionale, che lo ricordo è un’assemblea legislativa autonoma, può decidere anche in maniera diversa sconvolgendo così ulteriormente tutta la già complessa questione dell’accreditamento delle strutture. Un papocchio come questo non lo si vedeva dai tempi di Franceschiello e mi chiedo: vuoi vedere che hanno ragione tutti coloro (e purtroppo ogni giorno ne sono sempre di più) che affermano si stava meglio quando si stava peggio?”.

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