Grazie ai farmaci biologici la sopravvivenza ha raggiunto valori superiori all’80 per cento per la leucemia linfatica acuta del bambino e per talune forme di leucemia acuta dell’adulto, e del 60 per cento per i linfomi non Hodgkin, specialmente alle forme aggressive. Sono dati che saranno al centro del congresso nazionale della Sie (Societa’ italiana di ematologia) che si svolgera’ alla Mostra d’Oltremare di Napoli dal 16 ottobre prossimo.

”Aumentano costantemente, soprattutto per i bambini colpiti da leucemia linfatica acuta, i risultati ottenuti con i farmaci biologici. Chiamiamo farmaco biologico – spiega il professore Fabrizio Pane, direttore del Dipartimento di oncoematologia del Policlinico federiciano di Napoli e presidente della Sie – quei prodotti medicinali che sono sviluppati in modo razionale sulla base della conoscenza dei meccanismi molecolari di una determinata patologia. Con i farmaci biologici anche in patologie neoplastiche difficilmente guaribili come il mieloma multiplo, la qualita’ di vita e’ decisamente migliorata e il tempo di sopravvivenza e’ quasi raddoppiato in pochi anni”. Al momento nel mondo ne sono registrati e commercializzati piu’ di 150 mentre oltre quattrocento sono in fase di sviluppo clinico. Nei paesi occidentali l’incidenza dei tumori del sangue, come linfomi e leucemie, e’ pressoche’ raddoppiata negli ultimi venticinque anni e ancora oggi causa duecentomila decessi l’anno.

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