Mai così tanti casi dall’inizio della pandemia e mai si era registrato un tasso d’incidenza così elevato rispetto ai tamponi effettuati. Nuovo record di test e di contagi da Covid in Campania: sono 9.802 i nuovi casi rilevati – mentre ieri si erano fermati a 7.181 – su 111.379 tamponi eseguiti. Il tasso di incidenza balza all’8,8%, soglia mai toccata finora in regione, contro il 6,86 di ieri. Un rimbalzo, pur se fatalmente atteso, che preoccupa il governatore Vincenzo De Luca e l’Unità di Crisi regionale nonostante la pressione ospedaliera riesca ancora a reggere discretamente l’impatto sulle strutture sanitarie. Sulla scrivania del presidente il numero cerchiato in rosso è, più di altri, la crescita dei ricoveri da Covid in degenza, che ieri ha fatto registrare l’incremento più consistente degli ultimi mesi, con un +53 rispetto al giorno precedente. È chiaro che se i numeri continuassero a crescere in maniera esponenziale si rischierebbe un cortocircuito nei presidi ospedalieri. È già stato previsto lo stop, a segnalare la crescente preoccupazione, le visite dei familiari all’ospedale di Avellino, San Giuseppe Moscati. Drammatica anche la situazione nei servizi pubblici, messi in ginocchio dalle assenze di positivi e loro “contatti” in isolamento. L’Eav ha fatto sapere che da oggi taglierà le corse dell’11%: trenta corse in meno in Circumvesuviana, una ventina (ma dal 2 gennaio) sulle linee flegree.

Ieri De Luca ha partecipato in prima persona alla Conferenza delle Regioni con tutti gli altri governatori e poi, nel pomeriggio, alla Conferenza Stato-Regioni. Con soddisfazione i singoli presidenti hanno visto recepire dal governo le proprie indicazioni soprattutto sulla gestione delle quarantene. De Luca, pur avendo aperto spesso dei fronti polemici con l’esecutivo nazionale, ha preferito tenere toni pacati, pur mettendosi in testa tra quanti chiedono di introdurre il Super Green Pass per tutti i lavoratori. «Non è il momento delle polemiche – ha spiegato – ma di agire con risolutezza per affrontare questa nuova emergenza». Con i colleghi ha richiesto soprattutto maggiore attenzione al governo sui tracciamenti dei casi positivi. L’incubo che viene presagito – con l’epidemia che incalza ad un ritmo mai visto fino ad oggi – è che salti completamente il sistema di contact-tracing. Con la maggioranza delle altre Regioni allineate sulle sue posizioni, De Luca ha chiesto all’esecutivo uno sforzo per aiutare le strutture territoriali ed implementare con del nuovo personale gli addetti ai tracciamenti dei casi positivi, con particolare attenzione per i non vaccinati entrati a contatto con nuovi contagiati. Sul tavolo, già da tempo, c’è la possibilità che allo scopo possa essere utilizzato personale dell’Esercito. D’altro canto la Regione continua a lamentare con il governo la mancanza di anestesisti e pneumologi e internisti.

De Luca non prevede di promulgare nuove ordinanze per restringere le catene di contagio. «Più di quanto fatto – ha spiegato a chi ieri si è interfacciato con il governatore – non è possibile fare. Abbiamo fatto un’ordinanza per vietare la vendita di cibi e bevande d’asporto, per Capodanno non ci saranno eventi di piazza e anche il concerto di fine anno, a Napoli, sarà trasmesso online sulla piattaforma della Regione. Più di così ci sono solo chiusure di esercizi e lockdown». Non ci sono misure più drastiche di quelle già prese secondo il governatore, eventuali inasprimenti spetterebbero al governo. Il presidente della Campania ricorda assai bene quanto avvenne lo scorso anno quando infuriarono le proteste dei commercianti all’esterno di Palazzo Santa Lucia. Se la situazione degenerasse ulteriormente dovrà essere l’esecutivo nazionale a provvedere ad ulteriori misure e, in caso di limitazione degli spostamenti o nuove chiusure, ristorare economicamente coloro che ne verrebbero penalizzati.

Ritenendo di aver fatto, in base alle proprie prerogative, il massimo possibile per ridurre la catena dei contagi, De Luca chiederà ai singoli sindaci di prevedere con delle ordinanze specifiche a tenere sotto controllo la situazione. Come avviene sin dall’inizio della pandemia i contagi Covid si propagano spesso a macchia di leopardo, con alcuni territori più colpiti di altri. Si chiederà un impegno preciso ai primi cittadini, così come da tempo chiede anche l’Unità di crisi regionale che ha bisogno di agire in maniera sinergica con chi governa le singole città. A prendere provvedimenti in tal senso è stato il sindaco di Caserta, Carlo Marino, così come nei giorni precedenti hanno fatto i sindaci di Nola e Marigliano. Con gli oltre mille positivi a Caserta e il primo cittadino ha già preparato un’ordinanza restrittiva in vista dell’ultimo dell’anno. L’ordinanza vieterà dalle ore 11 del 31 dicembre alle ore 5 del mattino seguente il servizio ai tavolini posti all’esterno dei bar e il servizio al bancone all’interno. L’ordinanza prevederà inoltre la chiusura di tutte le aree mercatali nel giorno di San Silvestro.

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