Game over. La saga dell’Ordine di Malta è terminata. La pazienza del Papa, che negli ultimi due anni ha cercato in ogni modo di evitare strappi traumatici sul terreno della riforma costituzionale, è stata messa a dura prova da chi ha apertamente contestato l’uomo da lui scelto come suo Delegato Speciale, il cardinale Silvano Maria Tomasi. Più il tempo passava e più la componente critica con l’operato di Tomasi ha osato sempre di più, prima nominando una sorta di gruppo di lavoro-ombra guidato dal libanese Marwan Sehnaoui e incaricato di redigere una bozza alternativa, poi ha esternato la sua insoddisfazione con lettere ed interviste divenute pubbliche e nelle quali si palesava addirittura la volontà di non accettare la riforma così com’era. Il Sovrano Consiglio, sciolto ieri dal Santo Padre, era stato in questi ultimi anni il cuore della resistenza al tentativo di rinvigorire la vita religiosa dell’Ordine portato avanti dal duo Tomasi-Ghirlanda. Da quest’organismo, infatti, il 3 febbraio 2021 era uscito un documento che interveniva sul capitolo V del Codice modificando le precedenti regole per l’ammissione al secondo ceto senza che venisse in alcun modo menzionata l’approvazione o almeno la presa visione da parte del Delegato Speciale. Grande Ospedaliere sarà Fra’ Alessandro de Franciscis, ex presidente della Provincia di Caserta, già membro del gruppo di lavoro allargato voluto dal cardinale Tomasi per tendere la mano ai critici e che fu ugualmente ostacolato con il rifiuto della nomina da parte di Boeselager. Un nuovo Sovrano Consiglio formato da chi ha dimostrato spirito collaborativo nei confronti dell’opera portata avanti dal Delegato Speciale. Il porporato veneto ha potuto contare sulla fiducia assoluta di Francesco che, infatti, questa mattina ha deciso anche di promulgare la nuova Carta Costituzionale ed il relativo Codice Melitense così come preparati dal suo gruppo di lavoro e che confermano la natura religiosa dell’Ordine e la sua compatibilità con l’esercizio delle prerogative che gli competono in quanto soggetto di diritto internazionale. A tutti i membri, a prescindere dal ceto d’appartenenza, viene richiesto di vivere pienamente il carisma giovannita, dando prova di fedeltà alla Carta e al Codice e di difesa della religione cattolica, nonché di esercizio di carità. I cavalieri professi, bersaglio di critiche pesanti da parte della componente indisposta ad accettare le modifiche, grazie ad una riforma che rafforza l’aspetto spirituale dell’Ordine, continueranno a rappresentarne il cuore pulsante in quanto religiosi a tutti gli effetti. Il Papa ha anche disposto la convocazione del Capitolo Generale Straordinario per il 25 gennaio 2023 che sarà gestito dal cardinale Tomasi e dal neocostituito Sovrano Consiglio provvisorio. La convocazione di un Capitolo Generale era nelle intenzioni del Delegato Speciale che in quella sede avrebbe voluto discutere e perfezionale la bozza proposta dal suo team, ma contro questo scenario si era opposto ad inizio anno il Gran Cancelliere uscente che ora vedrà lo svolgimento di un Capitolo Generale a Carta Costituzionale già promulgata.

Mario De Michele

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