Monsignor Georg Gaenswein stamattina è stato ricevuto (a sorpresa) da Papa Francesco. Un’udienza sollecitata probabilmente per smorzare i toni di una polemica che ancora sembra non finire en che potrebbe avere conseguenze in futuro per gli effetti collaterali della contrapposizione tra ratzingeriani e bergogliani, due fazioni che si sono ciclicamente scontrate durante questi dieci anni di convivenza tra i due Papi. Ad averle alimentate ulteriormente lo scontro è stato il libro di memorie che don Georg, segretario storico di Benedetto XVI, ha dato alle stampe in concomitanza con le esequie del Papa emerito, facendo fluire liberi i sentimenti negativi verso Bergoglio, da sempre nutriti da una ampia fetta della Chiesa e alimentati in modo carsico e silente in tanti anni. Cosa si siano detti Papa Francesco e don Georg a tu per tu non è dato sapere, al momento non è filtrato ancora nulla dai Sacri Palazzi, tuttavia non è difficile immaginare che a corredo di questo incontro chiarificatore vi sia anche il futuro dell’arcivescovo bavarese. Dal 2020 don Georg, infatti, è stato silurato in malo modo da Bergoglio che lo ha destituito dal ruolo che fino a quel momento aveva ricoperto in curia, ai vertici della Prefettura della Casa Pontificia. Nel libro di memorie don Georg ha raccontato con pacatezza dello choc provato quando ebbe il benservito da Francesco e di come il Papa Emerito abbia cercato di fare cambiare idea (senza riuscirci) al suo successore. «Evidentemente non si fida più di me» avrebbe detto Ratzinger sulla decisione di Francesco. Di fatto don Georg, con la morte di Benedetto XVI avvenuta il 31 dicembre, si trova a 66 anni in cerca di occupazione. Le ipotesi che sono state fatte in questi giorni sono diverse a cominciare da una sua possibile collocazione tra i vescovi tedeschi. Una seconda opzione è a capo di una nunziatura. Difficilmente vi saranno per lui ruoli in curia poichè con Papa Francesco è ormai diventata una regola dello spoil system dei fedelissimi da un pontificato all’altro. Inimmaginabile, inoltre, un suo prepensionamento per via dell’età: in Vaticano si va in pensione solo a 75 anni, anche se c’è un altro illustre precedente. Il cardinale tedesco Gerhard Muller, un altro fedele a Ratzinger, è stato fatto fuori a 70 anni nel 2016, quando era a capo della Congregazione della Fede: da allora gira il mondo a fare conferenze chiamato dalle maggiori università e dai centri di ricerca teologica più influenti.

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