Tamponi gratuiti nelle farmacie per chi deve certificare la fine della quarantena: giovedì l’accordo sottoscritto tra Asl Napoli 2 Nord e Federfarma Napoli. Neanche il tempo di farlo decollare e la Federazione ha un ripensamento comunicando, ieri, la volontà di recedere. Il direttore generale dell’Asl, Antonio D’Amore, si dice deluso. Il presidente di Federfarma, Riccardo Maria Iorio, esclude una «questione economica». Ma il caso non è chiuso. L’altro giorno la sottoscrizione della convenzione, che stabiliva appunto la possibilità per i pazienti giunti alla fine della quarantena di recarsi nelle farmacie aderenti a Federfarma (nei 32 Comuni su cui ha competenza l’Asl 2 Nord sono 250) per effettuare il tampone gratuitamente. Una soluzione che avrebbe potuto alleggerire la pressione e garantire un numero maggiore di tamponi: nella scorsa settimana l’Asl ne ha processati presso le proprie strutture ben 18.600 al giorno, tra molecolari e antigenici, che hanno fatto emergere circa 4.400 positivi. Solo i molecolari sono stati oltre cinquemila al giorno. «La soluzione del tampone di controllo effettuabile, a titolo gratuito per il cittadino, presso le farmacie del territorio – spiega una nota dell’Asl 2 Nord – avrebbe permesso all’Azienda di aumentare la propria capacità diagnostica di circa 3000 tamponi al giorno, per un guadagno che sarebbe stato assicurato dall’Asl alle farmacie di 9 euro per ciascun tampone. L’accordo con le farmacie – conclude la nota – avrebbe permesso di garantire i tempi corretti per la liberazione dei pazienti, in considerazione della minore capacità diagnostica dell’Azienda in rapporto ai bisogni di questa fase pandemica». Solo che poche ore dopo la firma, e prima che l’accordo entrasse in vigore, arriva una nota di recesso dalla Federazione dei farmacisti, nella quale si indica una controproposta: 15 euro a tampone contro i 9 concordati e l’offerta di 3000 tamponi gratuiti. «Sono deluso, amareggiato, ho siglato un accordo per accelerare le procedure dei tamponi e concordato un rimborso di 9 euro, accettato da Federfarma che però poche ore ci ha ripensato: un atteggiamento che ci ha lasciato molto perplessi», commenta il direttore generale dell’Asl 2 Nord Antonio D’Amore. «I laboratori dell’Asl processano 5000 tamponi al giorno – continua il manager – e più di questo non possono fare, volevamo puntare sulle farmacie, che ne avrebbero potuto garantire fino ad altri tremila. Noi cerchiamo di non fare pesare i costi sui cittadini e far si che le risposte siano più efficaci e pronte, dando unaccelerata ai riscontri di guarigione. Invece l’accordo non è stato rispettato». Riaprire la trattativa? Per ora non se ne parla, fa capire D’Amore, e anzi l’Asl fa capire di voler affilare le armi, avendo «già dato mandato al proprio ufficio legale – è scritto in un comunicato – di verificare se sussistano gli estremi per una richiesta di risarcimento nei confronti di Federfarma Napoli, in ragione del danno ricevuto dalla recessione immotivata e unilaterale dall’Associazione all’accordo».

Ma che così successo tra giovedì e ieri? «Non è una questione economica – dice il presidente di Federfarma Iorio – ed è inesatto parlare di 9 e di 15 euro, cifra questa che deriva dall’accordo in essere tra ministero, commissario e Regione. Abbiamo offerto, gratuitamente, tremila tamponi all’Asl che ci ha chiesto di intervenire per un’emergenza momentanea. Abbiamo esercitato un nostro diritto, visto che nel verbale si legge che le parti possono recedere previa comunicazione e in piena autonomia dall’accordo, protocollato ieri mattina, ma mai partito: non si può parlare di rescissione», conclude Iorio, che tiene a precisare: «I nostri rapporti sono ottimi con tutti gli interlocutori».

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