«Atto di querela non valido», con queste motivazioni il collegio di Nocera Inferiore ha dichiarato il non luogo a procedere nei riguardi di un 40enne nocerino, finito sotto processo per violenza sessuale. La difesa – rappresentata dall’avvocato Francesco Paolo Laudisio – ha fatto emergere vizi di procedibilità, a sua volta legati alla denuncia che all’epoca sporse la parte offesa alla polizia di Stato. La Procura, invece, aveva chiesto nella sua requisitoria la condanna per l’imputato a 6 anni di carcere. L’episodio, unico, risale al 23 gennaio del 2013, quando l’uomo – approfittando della porta socchiusa della camera da letto dell’ex compagna – riuscì ad entrare al suo interno e a bloccare la donna sul letto. Dopo averle stretto le mani intorno al collo, quasi a farle mancare il fiato, cercò di strapparle il pigiama che indossava per costringerla a subire un rapporto carnale. Nello specifico, riuscì a toccarle le parti intime, fino alla reazione della stessa. In precedenza, la ragazza aveva aperto la porta, dopo aver risposto al citofono, pensando si trattasse della madre. Poi aveva trovato l’ex in casa, che poco prima dell’episodio, l’aveva anche minacciata riguardo la sua nuova relazione. La coppia si era lasciata da poco meno di un anno. Il processo, tuttavia, si è concluso con un nulla di fatto, perché i giudici hanno sottolineato che l’accusa non poteva essere contestata per «carenza della necessaria condizione di procedibilità». In sostanza, mancava la richiesta “di punizione” nella denuncia, sporta all’epoca presso il commissariato di polizia.

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