“Conosciamo bene i nomi dei clan che si sono avvicendati a Caivano, e a loro, si chiamino Ciccarelli-Sautto, Gallo o Angelino, diciamo che non faremo sconti, che è finito il periodo della tolleranza, in cui non si ha il coraggio di fare i nomi di chi va condannato e che deve essere tirato fuori da territorio che ha martorizzato”. Lo ha detto a Caivano, rispondendo alle domande dei giornalisti, la presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Chiara Colosimo. “Il loro minimo comune denominatore è la gestione delle piazze di spaccio e delle estorsioni, ma non si fanno sfuggire neanche il business dell’occupazione abusiva delle case popolari. Come Commissione abbiamo il potere di presentare proposte di legge per fare in modo che ciò non avvenga più”, ha aggiunto. “A Caivano abbiamo prodotto quello che forse in questi anni è mancato, l’ascolto anche dei sogni e delle speranze di una generazione, che può mettere la parola fine alla camorra in questo territorio, se tutta insieme rifiuta la criminalità organizzata”, ha detto ancora Colosimio, al termine della visita all’Istituto Superiore Francesco Morano, vicino al Parco Verde. “Ciò che di concreto faremo come Commissione parlamentare Antimafia – ha concluso – è che portereno nel prossimo ufficio di presidenza la proposta di essere noi a pagare le borse di studio a quei ragazzi che vogliono iscriversi all’Università per costruirsi un’alternativa importante. Stamani all’istituto superiore Morano ho parlato con ragazzi che vogliono fare gli ingegneri, i programmatori, i caposala in un ristorante. Gli studenti ci hanno solo chiesto di non ricoprirli di pregiudizi, e anche coloro che vengono da famiglie problematiche, ci hanno detto che sognano di uscire da questa realtà, di voler andare solo a lavorare per realizzarsi”. “La visita della Commissione parlamentare Antimafia rappresenta un ulteriore tassello di rinascita per Caivano; in due mesi sono state fatte cose molto belle, e chi è venuto ha portato qualcosa di positivo, che ci permette di guardare al futuro con maggiore speranza”, ha detto don Maurizio Patriciello. “Nessuno ha la bacchetta magica ma qualcosa di bello sta accadendo sotto i nostri occhi”. Presente alla visita presso l’istituto superiore Francesco Morano, anche il procuratore di Napoli Nicola Gratteri che si è intrattenuto con gli studenti, dando loro consigli su come lavorare e tenere al meglio l’orto scolastico. Gratteri ha dispensato suggerimenti sulle piante di olivo. “I ragazzi del Morano hanno sempre fatto la loro parte e sono pronti alla visione del domani”, ha detto Eugenia Carfora, dirigente dell’istituto, frequentato da tanti ragazzi che provengono da famiglie difficili e con gravi problemi criminali e socio-economici. “Gratteri? Ne sapeva più dei ragazzi, ha passione e chi ha passione recupera” ha concluso Carfora.

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