Ospedale di Caserta, paziente 85enne legata al letto con le fasce, intervengono i carabinieri. Il consigliere regionale Borrelli (Verdi) chiede di «fare luce su questa vicenda, chiedo spiegazioni al direttore e inchiesta interna alla Azienda ospedaliera». “Ci hanno impedito di assistere nostra madre, ricoverata all’ospedale civile di Caserta in seguito a una caduta accidentale, con una emorragia sub durale e un ematoma in attesa di essere operata”. Questa la denuncia presentata da Domenico Ciccarelli ai carabinieri di Caserta e al consigliere regionale dei Verdi e membro della commissione sanità Francesco Emilio Borrelli che ha deciso di chiedere una indagine interna all’Azienda ospedaliera sulla vicenda. “Abbiamo provato più volte a spiegare che nelle sue condizioni doveva esserci almeno un familiare vicino durante la notte – ha denunciato il figlio dell’85enne ricoverata nel reparto di neurochirurgia – Gli infermieri ci hanno costretto ad abbandonare la stanza comunicando che avrebbero provveduto loro a contenere lo stato di evidente agitazione ricorrendo al sistema delle fasce di contenzione, in pratica legandola al letto. Alla nostra ferma opposizione hanno risposto che in questi casi è una pratica adottata in quell’ospedale. Il risultato è che l’abbiamo ritrovata il giorno seguente con le gambe pericolosamente incastrata nelle sbarre del letto e totalmente impregnata di urine miste a sangue. Una vergogna”.

In seguito alla denuncia i carabinieri sono intervenuti nel reparto per accertare quanto segnalato dal denunciante che tra l’altro lavora nel campo ospedaliero. Al termine del sopralluogo è stato concesso ai familiari dell’anziana paziente di poter rimanere ad accudirla. “Bisogna fare luce su questa vicenda al più presto – ha dichiarato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione Sanità – perché qualcuno ci deve spiegare se sia lecito in quelle condizioni legare una paziente al letto, se sia possibile negare l’assistenza personale di un familiare ad una paziente in quelle condizioni, se sia permesso negli stessi reparti la presenza di assistenti a pagamento che non sono inquadrati nel personale ospedaliero e, infine, se la presenza di persone sia consentita in caso di prestazioni intramoenia”. “Chiedo inoltre al direttore dell’ospedale – prosegue Borrelli – come mai, solo in seguito all’intervento dei Carabinieri, si sia consentito ai parenti della donna ricoverata di poter rimanere vicino a lei. Una circostanza che fa sorgere numerosi dubbi sulle regole che normano la presenza di persone nei reparti al di fuori degli orari di visita. Infine ho chiesto una indagine interna all’Azienda ospedaliera su una vicenda che ha troppi punti a mio avviso di enorme gravità”.

 

 

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