CASAPESENNA – Nella sua omelia don Vittorio, 33 anni, da tre anni a Casapesenna (Caserta), oggi non ha voluto fare nessun esplicito riferimento all’arresto, a poca distanza dalla chiesa, del boss Michele Zagaria. “A questa gente non servono i comizi, serve parlare alle coscienze individuali”, ha spiegato prima dell’inizio della messa. Però, dall’altare il bene, la ricerca del bene, è stato il filo conduttore dell’intera omelia. “Viviamo in un mondo maledetto – ha detto don Vittorio dall’altare – c’é scritto nella Bibbia, il bene dovrai cercartelo con il tuo sudore, non nasce spontaneo. Tutti noi abbiamo tante colpe”.

E questo, ha sottolineato il parroco, “avviene anche nella nostra società. Chi chiede il bene non deve stancarsi di cercarlo a proprie spese”. Ed ancora, “chi vuole fare qualcosa di buono deve pagare di tasca sua”, ha spiegato don Vittorio ai fedeli, aggiungendo che, si sa, “quando facciamo una cosa giusta dobbiamo tollerarne trenta ingiuste”. “Siamo impuri nella mente e nel cuore, tutti noi siamo macchiati, abbiamo tante colpe – ha concluso – la bontà non è spontanea, il bene si paga a caro prezzo”.

Don Luigi Menditto, da 48 anni sacerdote a Casapesenna (Caserta), oggi non ha celebrato la santa messa. Ha, però, voluto parlare ai fedeli al termine della liturgia. Ieri don Luigi aveva detto che in questa terra lo Stato ha commesso diversi sbagli. Oggi in chiesa ha esordito così: “ieri ed oggi siamo diventati famosi eppure siamo stati dimenticati per anni, per anni siamo stati nella sofferenza”. “Io, per questo paese, ho sempre chiesto di dare lavoro, pane quotidiano, le necessità primarie”, ha aggiunto. Poi con voce ferma, ha detto: “dopo 48 anni posso dire che non vi conosco? Certo che non posso dirlo ma questo non significa che sono sceso a compromessi con qualcuno”.

E poi, “non bisogna far marcire prima il ceppo e poi purificarlo”. Certo che “siamo contenti, oggi è un giorno di festa e dobbiamo recuperare totalmente il nostro sì al Vangelo, alla fede”. Infine quasi un appello ai suoi fedeli: “Sursum corda, riprendiamo il nostro cammino guardando alla grazia, mettiamo in pratica il nostro impegno e andiamo avanti. Ribaltiamo quello che si è detto sulla nostra comunità che non corrisponde ad una visione obiettiva”. Al termine della Messa, don Luigi, con alcuni giornalisti, ha poi anche commentato l’arresto di Zagaria: “Certo, da oggi la popolazione è più libera, respira di più ma l’importante è che lo Stato non abbandoni questa gente”.

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