Cori di insulti rivolti al sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino, intonati da un gruppo di persone davanti a un falò appiccato nel centro storico della città stabiese in occasione della festa dell’Immacolata. È accaduto ieri e un video nel quale vengono riprese le persone che lanciano insulti al primo cittadino ha trovato rapida diffusione sui social network. Non è la prima volta che la tradizione dei «fucaracchi», i falò appiccati in occasione dell’Immacolata a Castellammare di Stabia, trova la ribalta: nel 2018 fece scalpore l’esposizione di un manichino appeso a una catasta di legna con uno striscione con la scritta: «Così devono morire i pentiti, bruciati». Su quanto accaduto ieri interviene Cimmino, bersaglio delle offese: «Quegli insulti al sindaco nella notte della festa dell’Immacolata, urlati come un coro da stadio davanti ad un falò illegale, e che rimbalzano in queste ore sui social – scrive Cimmino – fanno male non tanto a me, quanto ancora una volta alla città intera. Non posso tollerare una città che si arrende all’illegalità, vedo occhi spenti che non riescono a vedere le potenzialità di questa terra. Quella brava gente avrebbe dovuto insultare i camorristi che nel 2018 hanno tramutato la tradizione in una vergogna nazionale. In quel momento, quella notte di tre anni fa, abbiamo raggiunto un punto da cui è complicatissimo tornare indietro e cancellare tutto».

Secondo Cimmino «esiste e persiste in città un degrado sociale e culturale che stiamo provando ad estirpare con ogni nostra forza. La politica tutta dovrebbe condannare quegli insulti, maggioranza e opposizione. Invece, quando ci sarebbe da reagire contro quelle sacche di resistenza nei rioni, la minoranza è silente, acquiescente e mette addirittura in discussione l’operato delle forze dell’ordine. Incredibile. Questi sono gli stessi personaggi che hanno richiesto per la mia amministrazione, virtuosa sotto ogni punto di vista, indagini e indagini. Allo stesso modo sono felice che migliaia di cittadini hanno gioito con me per l’accensione del nuovo albero di Natale in villa comunale, così come allo spettacolo dei falò sull’arenile. Solo il tempo incerto, il maledetto Covid e questioni legate alla sicurezza ci hanno impedito di rendere ancor più magica la notte dell’Immacolata».

Cimmino riconosce che «sarebbe stupido credere che tutti quelli che mi hanno insultato siano camorristi o che siano persone abituate a delinquere, a violare la legge, a sfidare lo Stato. È bene chiarirlo: quegli episodi sono da condannare e senza ma, e se dovessero partire delle indagini ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità. Credo anche, da buon stabiese che vive ogni giorno questa città bellissima e complicata, che la tradizione dei ‘fucaracchì e dell’omaggio alla Madonna sia talmente radicato nelle nostre coscienze che la sola repressione non può bastare». Ecco perché, fa sapere il sindaco di Castellammare di Stabia, «metterò in campo, sin da oggi, una macchina che dovrà occuparsi di realizzare una Fondazione per la Festa dell’Immacolata di Castellammare di Stabia. Una Fondazione che abbia lo scopo di riunire i quartieri, di elaborare piani di sicurezza, di regolamentare la tradizione così come merita, di mettere al bando qualsiasi contaminazione da parte della criminalità, di rendere i fucaracchi un’attrazione culturale ancor prima che turistica. Solo così potremo scrollarci di dosso quel 2018. Solo così proteggeremo e valorizzeremo la nostra tradizione. Io e la mia squadra siamo già pronti a metterci al lavoro. Continueremo a portare avanti la lotta contro l’illegalità, contro ogni tipo di abusivo, non arretreremo di un millimetro. Quegli insulti ci danno solo ancor più la forza di andare avanti. Adesso – conclude Cimmino – godiamoci le festività natalizie e tutto ciò che sapremo offrire alla cittadinanza perbene di questa città».

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