Sono stati individuati dai sommozzatori dei vigili del fuoco i corpi della quarta e della quinta vittima dei dispersi nella strage di Suviana. “La quarta vittima è stata recuperata al piano nove, uno dei piani allagati dalla prima giornata. È stata individuata e disincastrata dalle macerie”. Lo ha detto Francesco Notaro, direttore regionale dei Vigili del Fuoco per l’Emilia-Romagna. “I quattro dispersi – ha aggiunto – non lavoravano tutti nello stesso punto. Tre lavoravano nello stesso punto e uno no. Ci fa pensare – ha concluso – di ritrovare anche le altre tre persone che stiamo cercando”. Disastro e omicidio colposo sono i reati ipotizzati nell’inchiesta aperta dalla procura di Bologna sulla strage alla centrale elettrica di Enel Green Power a Suviana: 4 operai morti accertati, 3 dispersi per i quali ci sono sempre meno speranze e 5 feriti ricoverati con ustioni. Verifiche sul collaudo e sui subappalti, l’ipotesi dell’errore umano, ma intanto ci si interroga sulle cause di un disastro che non si poteva prevedere. Forse. Due anni fa, infatti, i sindacalisti Uil segnalarono dei problemi relativi alla sicurezza all’interno dell’impianto e ora, spiega il segretario Pier Paolo Bombardieri, il sindacato “si attiverà per fornire alla magistratura tutte le informazioni e la documentazione del caso”. Le ricerche sono ricominciate ieri sera alle 20, quando sono state ripristinate le condizioni minime di sicurezza per poter lavorare. Ma la situazione rimane ancora molto complicata perché i piani interessati – i meno 8, 9 e 10 – sono ancora con oltre un metro d’acqua, pieni di macerie provocate dall’esplosione e di pezzi di cemento armato. Si va avanti senza sosta con il lavoro dei sommozzatori, con l’aiuto di droni acquatici e idrovore. Sono cento i vigili del fuoco impegnati nei soccorsi alla centrale idroelettrica di Bargi (Bologna) sul bacino di Suviana. È in via di stabilizzazione l’afflusso d’acqua nei piani allagati della centrale, situazione che ha consentito la ripresa delle ricerche dei quattro dispersi. “Questi sono morti di appalto”. Così Michele Bulgarelli, segretario della Cgil di Bologna, nel corso dello sciopero generale per dire basta alle morti sul lavoro dopo la strage della centrale di Bargi. “È il giorno della rabbia perché dopo lo sgomento penso che sia assurdo e inaccettabile, indegno di un Paese civile anche il comunicato e la conferenza stampa di ieri di Enel Green Power. La deresponsabilizzazione della filiera degli appalti fa sì che si elenchino 3 o 4 aziende ma oggi noi non abbiamo notizia formale, ufficiale da parte dell’azienda su quali aziende impiegassero i dipendenti” deceduti, dispersi e feriti gravi. Le ricerche dei quattro dispersi della centrale di Suviana sono riprese alle otto di sera, dopo una giornata passata a ristabilire le condizioni di sicurezza per permettere l’intervento dei Vigili del fuoco. Per farlo è stata messa in sicurezza una condotta che rischiava, in caso di rottura di una valvola, di far travolgere i soccorritori dall’acqua. Sono stati prelevati gli oli presenti nella vasca al centro delle operazioni e poi sono entrate in campo le pompe idrovore, per eliminare l’acqua che dalla notte scorsa entrava nella centrale. Per aiutare i pompieri, Enel ha anche abbassato il livello del bacino di Suviana di almeno un metro, anche se non è escluso che poi abbia proseguito. Ora si andrà avanti per tutta la notte ai livelli meno 8, meno 9 e meno 10. Con quali speranze, nessuno si fa eccessive illusioni: “Non stiamo lavorando con molte speranze di trovare vivi i dispersi, lo scenario che abbiamo davanti non ci dà questa idea”, aveva detto già di prima mattina Luca Cari, dirigente comunicazione dei Vigili del fuoco. Oggi alcuni familiari delle persone coinvolte sono anche entrati nella centrale. La Regione Emilia-Romagna ed Enel Green Power hanno attivato il supporto psicologico per i parenti delle vittime. Accanto ai soccorsi e al dolore, però, è anche l’ora delle domande. A partire da una: da cosa si è sviluppata l’esplosione durante il collaudo, che poi ha portato al collasso del solaio e all’allagamento dei locali? Una risposta definitiva per ora non c’è, ma dovrà trovarla un’inchiesta. Ma i fari sono puntati anche sulla situazione dei subappalti che ruotavano intorno ai lavori che interessavano il cantiere. Va detto che, se in un primo momento le istituzioni parlavano di dipendenti tutti esterni, ora emerge che tra feriti, dispersi e lavoratori illesi almeno sei erano dipendenti di Enel Green Power. Numeri precisi, però, l’azienda non ne dà. Questi sono i temi più dibattuti, nella lunga processione di istituzioni ed esponenti politici e sindacali alla centrale di Bargi, nel comune di Camugnano. La ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, chiede prudenza: “Credo che sia prematuro descrivere una dinamica dei fatti che ancora non è accertata e soprattutto lanciarsi, come ho visto che ha fatto qualcuno, in valutazioni e affermazioni su quelle che potrebbero essere state le cause dell’incidente”, ha detto. Ma la Cgil di Bologna, con il segretario Michele Bulgarelli, va all’attacco: “Non si sa quali sono le aziende di cui erano dipendenti i lavoratori esterni, è grave”. Anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, rileva: “Di certo registro che anche sulle partecipate dello Stato, dalle Ferrovie qualche settimana fa a questa vicenda, forse qualche attenzione in più credo andrà messa”. Dura la segretaria del Pd Elly Schlein: “Un’altra strage di lavoratori, non possiamo più accettare che questo accada”. Enel Green Power, dal canto suo, si difende col suo ad Salvatore Bernabei, che ricorda come la centrale fosse ferma dal 2022 per i lavori di aggiornamento tecnologico di fornitura, montaggio e collaudo: “Avevamo scelto tra le migliori ditte, le migliori società nel campo dell’elettrico e dell’idroelettrico: Siemens, Abb, Voith”. Insomma, “quando mi rivolgo a un contractor, il contractor è sinonimo di prestigio e serietà”. E per quanto riguarda i subappalti? “Questa domanda la deve rivolgere ai contractor, che a loro volta possono rivolgersi ad altri specialisti, perché i lavori che stavamo facendo qua sono lavori che si possono fare solo da parte di specialisti”. Quelli in corso erano lavori di aggiornamento tecnologico, “in particolare stavamo realizzando le prove collaudo sul secondo gruppo. Le prove sul primo gruppo si erano già realizzate nelle settimane scorse ed erano già concluse”. Uno striscione con la scritta ‘Adesso basta!’ apre il corteo di Cgil e Uil Bologna che a minuti si metterà in marcia, nel giorno dello sciopero generale nazionale per la sicurezza sul lavoro. In Emilia-Romagna l’astensione è stata raddoppiata nella durata (8 ore) ed estesa al settore pulizie pubblico, dopo la strage della centrale di Suviana nell’Appennino bolognese. In prima fila, con il segretario della Cgil Bologna Michele Bulgarelli e quello regionale della Uil Marcello Borghetti, Ivana Veronese nazionale confederale Uil, Luigi Giove (segretario organizzativo nazionale Cgil) e le istituzioni: il sindaco di Bologna Matteo Lepore, quello di Camugnano Marco Masinara, il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e l’assessore regionale al lavoro Vincenzo Colla. “Bologna scendere in piazza per dire basta stragi sul lavoro, per chiedere verità e giustizia. Come sindaco ho fatto un appello affinché tutti i bolognesi oggi fossero presenti, perché purtroppo la storia di Bologna è piena di stragi sul lavoro e di altro genere dove prima lo Stato e poi anche alcune aziende partecipate non hanno aiutato la popolazione ad avere piena luce da subito”. Lo ha detto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, alla manifestazione indetta a Bologna da Cgil e Uil dopo la strage della centrale di Suviana. “Faccio un appello ad Enel, al governo e alle ditte in appalto: subito mettano a disposizione tutte le informazioni che hanno, collaborino con la giustizia, come dicono di voler fare, ma lo dimostrino subito perché il nostro territorio metropolitano è già stato troppo ferito e martoriato nella storia di questo Paese. Quindi abbiamo bisogno che le istituzioni nazionali ed Enel dimostrino da subito la loro voglia di collaborare e di fare piena luce su quanto accaduto”. Lo ha detto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, alla manifestazione indetta da Cgil e Uil dopo la strage della centrale di Suviana. “Credo che sia giusto rispondere alle domande dei sindacati. I sindacati stanno facendo delle domande precise su segnalazioni che ci sono state, sulle problematiche degli appalti, capisco che in queste ore si stiano ancora cercando i dispersi, capisco anche che ci sono molti colleghi di Enel, e a loro davvero va il mio abbraccio, perché sappiamo che qui nel territorio vivono tanti colleghi delle persone che sono decedute, ferite o disperse, quindi sappiamo benissimo che queste sono ore difficili per l’azienda e per tutta la grande comunità di Enel, però credo che chi ha le più alte responsabilità debba in questo momento dimostrare di essere a disposizione per fare quanto è possibile e ancora di più per avere subito la verità su quanto è successo”, ha concluso Lepore. Si è messo in marcia il corteo di Cgil e Uil che, a Bologna, percorrerà tutta via Indipendenza per arrivare in piazza Maggiore. Secondo le forze dell’ordine sono presenti almeno 1.500 persone, ma le file stanno continuando a ingrossarsi. Ad aprire la manifestazione lo Striscione ‘Adesso basta!, riferito alle morti sul lavoro. La manifestazione di Bologna arriva nell’ambito di uno sciopero generale dei settori pubblico e privato di 8 ore: misure che estendono lo sciopero nazionale, vista la strage della centrale di Suviana. Sulla tragedia di Suviana “bisognerà chiarire davvero quello che è successo, in merito anche alla sicurezza sul lavoro. Al di là del caso specifico, sul quale ci sarà l’inchiesta e sul quale non posso esprimere alcuna opinione, certamente un’opinione la dobbiamo esprimere sul fatto che l’Italia rispetto a molti paesi europei, in particolare quelli del Nord, ha un tasso molto più elevato di incidenti sul lavoro e di morti. Questo è un elemento che dobbiamo tenere in considerazione”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, a un webinar del Corriere della Sera. “Queste tragedie continuano ad accadere tutti i giorni, questo sciopero che avevamo proclamato sui temi della sicurezza dimostra la necessità di intervenire per bloccare questa guerra civile, c’è una strage di cui questo paese deve prendere atto, servono misure immediate che siano in gran di fermare questa mattanza”. Lo ha detto il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri a margine di un’assemblea per lo sciopero di oggi parlando del grave incidente di Suviana e sottolineando la necessità di intervenire sui subappalti. “Cosa bisogna fare per avere nei subappalti privati le regole per i pubblici? Quanti morti dobbiamo vedere ancora?”. “Avevamo segnalato due anni fa che in quella struttura c’erano problemi per la sicurezza”. Lo ha detto il numero uno della Uil, Pierpaolo Bombardieri a margine dell’assemblea con i lavoratori dei trasporti a Roma in occasione dello sciopero proclamato con la Cgil parlando della centrale idroelettrica di Bargi sul bacino di Suviana nella quale si è registrato martedì un grave incidente. “Siamo pronti a consegnare alla magistratura la documentazione e le testimonianze che abbiamo”, ha detto. Il provvedimento sulla sicurezza sul lavoro in Parlamento secondo Bombardieri “non rispetta le richieste che abbiamo fatto. E’ normale che il governo investa solo due milioni di euro di fronte a tutti questi morti? La patente a crediti non risolve i problemi. Si applica solo ai cantieri mobili. Le aziende che violano le regole sulla sicurezza non devono lavorare, non ci possono essere ammiccamenti politici”. La manifestazione a Bologna di Cgil e Uil contro le morti sul lavoro è arrivata in piazza Maggiore. Alcune migliaia di persone si sono radunate sul Crescentone. Con loro anche una delegazione della Fiom di Firenze. Gli interventi, introdotti dal segretario della Cgil di Bologna Michele Bulgarelli, sono stati aperti da “un minuto di rumore” per ricordare le vittime della strage di Suviana. “Ci sentiamo insicuri noi e i colleghi che lavoravano nelle ditte in appalto”. Così Gianmarco Cimatti, di Enel Distribuzione Forlì, alla manifestazione della Cgil e Uil in corso a Bologna indetta dopo la strage della centrale di Suviana. “Purtroppo qui è il concetto di un po’ tutte le imprese di servizi, partecipate, della logica degli appalti”, attacca Cimatti. Nel corteo che ha percorso via Indipendenza c’era uno spezzone di lavoratori dell’Enel, per lo più di Enel Energia ed Enel Distribuzione. “L’azienda esternalizza in continuazione, sia l’attività impiegatizia sia quella operativa, per tagliare i costi – nota Giuseppe di Enel Energia – Finché si tratta di impiegati gli errori sono rimediabili, quando si esternalizzano i servizi la cosa è diversa”. Claudio Giuliani, di Enel Distribuzione, porta un fiocco nero all’orecchio: “Per tutti i lavoratori che si fanno male e ci rimettono la vita”, racconta. “Quanti siamo? Molti meno rispetto a dieci anni fa”. Lui la centrale di Suviana se la ricorda: “Ci sono stato quando mi hanno assunto. Quella centrale era un fiore all’occhiello di Emilia-Romagna e Toscana, era usanza mandarci i nuovi assunti di queste due regioni a farci un giro. Prima al Brasimone, poi alla centrale di Bargi”. Quella della strage. “Ci sono accertamenti in corso sugli appalti e i subappalti, abbiamo dato una delega per questo. Non è che il subappalto di per se stesso è un problema, è una figura giuridica prevista dal codice civile a cui tradizionalmente si ricorre per avere personalità specifiche. Non deve essere vista in ottica pregiudizialmente negativa, lo sguardo verso le competenze non deve essere ideologico. Qui noi valuteremo le condizioni delle ditte e se dal punto di vista normativo, di prevenzione e infortunistica è stato fatto tutto”. Lo ha detto il procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato, nel corso di un punto stampa sulla strage di Suviana.

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