Tre militari italiani hanno perso la vita in un incidente stradale stamane nei pressi di Herat. Con altri due colleghi, rimasti contusi, viaggiavano su un blindato ‘Lince’ ed erano impiegati in quella che in gergo si definisce “missione di collegamento”, in pratica spostarsi da una sede all’altra per trasmettere “informazioni logistico-amministrative”. Facevano parte dell’Omlt, le unita’ preposte all’addestramento dei soldati afghani.

Ancora da accertare le cause del sinistro. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con profonda commozione la notizia del grave incidente ha espresso – rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese – i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei familiari dei militari caduti. “Prendo parte al dolore delle famiglie dei nostri tre ragazzi deceduti in Afghanistan – ha dichiarato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi – a loro e a tutti i militari impegnati nelle operazioni di pace in quel Paese e in altre parti del mondo va la riconoscenza mia e di tutti gli italiani”. “Grande vicinanza alle famiglie dei caduti” e’ stata espressa dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, mentre da New York, dove si trova per rappresentare il governo all’Assemblea dell’Onu, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha ribadito che “questo dolore non puo’ e non deve arrestare il processo di transizione ormai avviato in Afghanistan e reso possibile anche grazie all’altissimo prezzo pagato dalle nostre Forze armate”. Condoglianze ai familiari dei militari morti sono arrivate anche dai presidenti di Senato e Camera. Per Schifani, “questo nuovo pesante tributo di sangue pagato dalle Forze armate italiane nel teatro afghano ci invita ancora una volta a stringerci attorno ai nostri militari che, ogni giorno, rischiano la vita nella difesa della pace e della democrazia”; mentre Fini ha “rinnovato l’apprezzamento per il costante e generoso impegno dei nostri soldati che con coraggio e professionalita’ operano in quel tormentato Paese a tutela dei valori della liberta’ e della democrazia”.

 

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