“Nessuno può pensare che la Procura assuma decisioni e prenda provvedimenti tanto per farli: sappiamo perfettamente che è questione di tecnici e che ci vorrà del tempo. Però ora basta: bisogna cominciare”. Così in una intervista a Repubblica il procuratore capo di Taranto, Franco Sebastio, chiarisce la posizione della procura, che chiede all’ Ilva di avviare il processo per “interrompere l’inquinamento nello stabilimento siderurgico e fermare la produzione cercando di non pregiudicare una ripresa futura degli impianti”.

Se non lo farà entro cinque giorni, “ho autorizzato i custodi – precisa Sebastio – a prendere tecnici e maestranze esterne, poi vedremo chi dovrà pagarli”. Se nel frattempo arrivasse l’Aia “quando e se, ci penseremo”. “So anche io – sottolinea – che non parliamo della pompa di benzina sotto casa, ma l’italiano non è difficile da capire”. L’azienda, spiega, “ora ci deve dire se sta dentro o fuori: il quarto custode, che è l’amministratore dell’Ilva, vuole mettere a disposizione persone e fondi per cominciare il percorso indicato dal tribunale? In cinque giorni noi vogliamo una banale risposta a questa domanda”.

 

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