I sei arresti effettuati dalla polizia di Pescara nell’ambito di un’operazione contro la prostituzione, coordinata dalla Direzione Anticrimine Centrale (Dac), sono il risultato di indagini, partite l’anno scorso a seguito di una segnalazione dell’Aisi (Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna) e poi coordinate dalla Procura Distrettuale dell’Aquila, sono durate diversi mesi e si sono basate sia sulle dichiarazioni di alcune delle ragazze sfruttate, sia su numerose intercettazioni e servizi di controllo e pedinamento.

Determinanti, invece, si sono rivelate le dichiarazioni rese da tre ex prostitute, attualmente inserite in un programma di protezione e reinserimento sociale, che hanno deciso di collaborare e di denunciare le responsabilita’ dei rispettivi sfruttatori. Le donne venivano portate illegalmente in Italia dopo essere state ”comprate” per somme variabili tra i 50.000 e i 60.000 euro. Le prostitute venivano tenute prigioniere con riti voodoo e torture.

 

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