E’ slittata al 24 gennaio prossimo l’audizione in tribunale, come persona offesa, del sindaco di Roma Gianni Alemanno nel processo a carico di sedicenti 007 accusati di tentata truffa per aver cercato di veicolargli nel 2007, in cambio di 70-80 milioni di dollari, un maxidossier contro personalita’ politiche della maggioranza all’epoca del governo Prodi.

A determinare il rinvio del dibattimento e’ stato un certificato presentato dalla difesa di un imputato, impossibilitato a lasciare il suo appartamento di Ferentino per motivi di salute, come ha subito verificato il giudice Caterina Brindisi tramite il medico legale dell’Asl competente. Alemanno, la cui denuncia diede il via all’indagine del pm Luca Tescaroli, si era presentato in aula di buon’ora, poco dopo le 9, per la deposizione ma, preso atto del legittimo impedimento dell’imputato, e’ stato invitato a tornare alla prossima udienza. Per il 24 gennaio sono stati convocati anche il parlamentare Marcello De Angelis e un giornalista. Stando all’accusa, il fantomatico dossier, che era stato prospettato ad Alemanno, avrebbe dovuto contenere informazioni sul coinvolgimento di “alcune personalita’ politiche” della maggioranza parlamentare nelle vicende Parmalat, Cirio, Bond argentini, Unipol, Unicredit, Capitalia, Telecom Serbia e Conto protezione 6060. L’operazione di ‘intossicazione politica’, come definita dallo stesso pm, avrebbe preso il via tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007 quando alcuni emissari di questa organizzazione di presunti 007 contattarono Giovanna Romeo, in servizio alla segreteria di Alemanno, quando questi era ministro delle Politiche Agricole, e all’epoca dei fatti assistente del consigliere del Csm Gianfranco Anedda.

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