Alcune decine di persone, soprattutto donne e bambini, visitano alla spicciolata la tomba della piccola Sarah Scazzi nel cimitero di Avetrana. Tutti portano fiori, piante e messaggi in ricordo della quindicenne uccisa esattamente un anno fa. Davanti alla tomba monumento realizzata da Giacomo, il papa’ di Sarah che stamane sta li’, dinanzi alla lapide, c’e’ un piccolo manifesto disegnato su un cartoncino rosa dal titolo: ‘Sarah, per non dimenticare’, realizzato dall’amica del cuore, Francesca, e da Antonella. Sul manifesto sono incollate tre fotografie della quindicenne ritratta mentre abbraccia alcuni gattini. ”Un anno senza di te, senza il coraggio di parlare… – e’ scritto – paura di qualcuno che ha trasformato la tua luce in tenebre…

La verita’ non si ha il coraggio di dirla e nel silenzio, passo dopo passo, emergera’ cio’ che e’ nascosto. Non si puo’ tenere un macigno sul cuore rendendosi prigionieri di se stessi. L’unica certezza: riabbracciarti un giorno!”. Tra le piantine vi e’ anche quella lasciata da due turisti svizzeri in vacanza sullo Jonio. Davanti alla tomba qualcuno aveva posto una cassetta per offerte, subito rimossa dal papa’ di Sarah

”Sto ancora aspettando Michele. Casa mia e’ qui. Ma io voglio la verita’. Se deve continuare a ribadire le sue frottole puo’ starsene tranquillamente da solo o con la sua famiglia”. Concetta Serrano, la madre della giovane Sarah Scazzi uccisa il 26 agosto di un anno fa ad Avetrana, si dice pronta a incontrare il cognato Michele Misseri e afferma che seguira’ il processo in aula per ”sapere tutta la verita” sulla morte della figlia. Intervistata da Repubblica, Concetta dichiara di aspettarsi giustizia, anche se ”la giustizia umana non prevede la pena adeguata per scontare una colpa cosi’ grave. Neanche la pena capitale basterebbe. Non potrebbe restituirmi la mia Sarah”. ”Quella gente e’ stata in grado di calpestare sentimenti nobili. Mia figlia li amava e loro l’hanno ripagata uccidendola”, si sfoga Concetta, che spiega di essersi sentita tradita dalle sue sorelle e ”soprattutto da Cosima. Le avevo affidato con fiducia la mia bambina, e nella sua casa e’ stata uccisa senza pieta”’

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