Tombe di due cimiteri arabi di Jaffa, alle porte di Tel Aviv, sono state profanate nelle scorse ore con scritte intimidatorie e slogan di tenore razzista, secondo quanto riferiscono oggi testimoni oculari e media palestinesi, avanzando sospetti nei confronti di nazionalisti ebrei ultra’ legati all’ideologia del movimento dei coloni. Le scritte, tracciate in ebraico con lo spray, hanno imbrattato alcune tombe sia del camposanto cristiano ortodosso locale, sia d’uno storico cimitero musulmano.

Riecheggiavano slogan come ‘Morte agli arabi’, accompagnati da insulti. L’agenzia palestinese Maan ha riferito di un atto compiuto da persone non ancora identificate. Ma eseguito – in concomitanza con la giornata del Kippur, la ricorrenza piu’ sentita dagli ebrei, dedicata a penitenza, preghiera e riflessione e trascorsa finora per il resto in una clima di sostanziale calma – secondo lo stile dei coloni estremisti teorizzatori della strategia del ‘prezzo da pagare’: vale a dire dell’intimidazione e delle vendette trasversali. Frange contro le quali – ha accusato Ibrahim Sarsour, deputato arabo-israeliano alla Knesset – il governo di Benyamin Netanyahu ”non sta compiendo alcuno sforzo concreto” e a cui, anzi, ”garantisce protezione”. L’episodio di Jaffa s’iscrive in una fase di rinnovata tensione fra coloni e popolazione palestinese nei territori occupati, allargatasi negli ultimi giorni anche a villaggi arabi-israeliani come Tuba Zangaria (Galilea) teatro in settimana d’un attacco incendiario a una moschea attribuito dalla polizia a ultranazionalisti ebrei. Esso giunge inoltre a due giorni dalla denunciata profanazione con svastiche naziste del muro della Tomba di Giuseppe, luogo santo caro agli ebrei religiosi presso la citta’ palestinese di Nablus, in Cisgiordania.

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