Le maggiori banche al mondo si preparano a quello che, fino a poco fa, sembrava impensabile: la disintegrazione dell’area euro. Lo riporta il New York Times, sottolineando che molti istituti di credito, quali Merrill Lynch, Barclays Capital e Nomura hanno pubblicato decine di rapporti in settimana nei quali esaminano la possibilità di una disintegrazione dell’area euro. Nel Regno Unito, Royal Bank of Scotland mette a punto piani di emergenza nel caso in cui l’impensabile diventi realtà. Negli Stati Uniti le autorità di regolamentazione spingono le banche, fra le quali Citigroup, a ridurre la loro esposizione verso l’area euro.

“Le banche in Francia e in Italia non stanno mettendo a punto piani di emergenza perché hanno concluso che una disintegrazione dell’area euro è impossibile” evidenzia il New York Times. TUI, il gigante del turismo tedesco, ha di recente spedito una lettera alle catene alberghiere della Grecia chiedendo che i contratti vengano rinegoziati in dracme per tutelarli da eventuali perdite se la Grecia uscisse dall’euro. Secondo un sondaggio di Barclays Capital su 1.000 clienti, la metà ritiene che almeno un paese lascerà l’area euro, il 35% ritiene che sarà solo la Grecia e uno su 20 ritiene che tutti i paesi della periferia dell’Europa usciranno il prossimo anno. “La Commissione europea è un partner del governo italiano, lavoreremo insieme”. Lo sottolinea il vicepresidente Olli Rehn, indicando che “le sfide che l’Italia deve affrontare sono drammatiche, molto forti”. Ma “ha le carte in regola” per superarle. Rehn ha giudicato “ottimi” i colloqui di oggi con governo e Bankitalia. “Non vedo assolutamente una tendenza al crollo dell’euro” ha proseguito Olli Rehn. “Non c’é nessun motivo per fare congetture di questo tipo – aggiunge -. L’Italia è un partner importante che farà la sua parte. I rendimenti raggiunti dai Btp e lo spread con il benchmark tedesco rappresentano “un elemento di grave preoccupazione. Se lo spread dovesse continuare ad essere così alto a lungo avrà certamente un impatto negativo sull’economia”. “Siamo molto lieti e plaudiamo al fatto che ci sia una rinnovata presenza dell’Italia sulla scena europea, con un ruolo attivo in Europa” ha sottolineato Olli Rehn, ricordando che “l’Italia ha bisogno dell’Europa ma anche l’Europa ha bisogno di un forte ruolo dell’Italia”.

 

 

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