Dopo un martedi’ nero e’ arrivato un mercoledi’ nerissimo per i titoli di Stato italiani. I tassi di interesse sul debito tricolore sono saliti oltre il 7%, un livello che alimenta i dubbi sulla capacita’ del paese di sostenere i costi crescenti per finanziare un debito pubblico da 1.900 miliardi, di cui oltre 200 miliardi sono in scadenza nel 2012.


L’allarme di un ”default” dell’Italia ha scosso i mercati finanziari e le capitali politiche. Alla Camera dei Comuni, il premier britannico, David Cameron, ha parlato di situazione ”tragica” per un paese dove il ”costo del debito sta diventando insostenibile. Il mercato non si e’ commosso di fronte alle ”dimissioni a termine” del premier Silvio Berlusconi, cioe’ dopo l’approvazione del maxiemendamento su debito e sviluppo richiesto dalla Ue e della legge di stabilita’. Un rapporto della Nomura, vede le dimissioni a termine come uno strumento del premier per ”guadagnare tempo e bruciare tutte le possibili alternative alle elezioni anticipate”. Per gli economisti della grande banca giapponese esiste solo uno scenario positivo: approvazione di quanto promesso, ”poi dimissioni del premier per lasciare spazio a un governo tecnico”. Di fronte a una tale incertezza sui titoli di Stato tricolori si e’ abbattuto il ciclone delle vendite, i tassi sui Btp a cinque anni (7,71%) sono diventati superiori a quelli sui Btp a 10 anni (7,50%), un tipico segnale di un crescente rischio di solvibilita’ dell’Italia. Cosi’ Lch Clearnet, la stanza compensazione (clearing house) londinese dove vengono regolate le transazioni di prodotti finanziari, ha aumentato le garanzie che devono fornire coloro che operano con i titoli di Stato italiani. Un copione che ricorda quanto successo al debito pubblico di Grecia, Irlanda e Portogallo. La presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha definito quanto fatto finora dal governo ”ne’ credibile e ne’ sufficiente”. Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e’ dovuto intervenire con una nota scritta per confermare l’irrevocabilita’ delle decisioni del premier, ”non esiste alcuna incertezza sulla scelta del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di rassegnare le dimissioni del governo da lui presieduto. Tale decisione diverra’ operativa con l’approvazione in Parlamento della legge di stabilita’ per il 2012”, assicurando consultazioni veloci per risolvere la crisi politica, ”un nuovo governo o le elezioni”. Il bilancio della giornata e’ pesantissimo. La Borsa di Milano ha lasciato sul terreno il 3,78% e domani c’e’ un appuntamento da brivido. Il ministero dell’Economia ha confermato per domani l’asta di Bot annuali per 5 miliardi di euro, oggi sul mercato secondario i Bot annuali erano scambiati con un rendimento del 7%. All’inizio di quest’anno, il Tesoro per finanziarsi con i Bot pagava un tasso dell’1,86% ora, si vedra’ domani, si rischia il 7%, in pratica la spesa di interessi per raccogliere denaro a 12 mesi sta crescendo del 276% in appena 11 mesi. Male anche l’andamento dei tassi a lungo termine, il rendimento su Btp a 10 anni e’ salito fino al 7,50%, lo spread con il Bund e’ volato a 575 punti. La Spagna considerata, fino a poco tempo, in condizioni peggiori dell’Italia oggi paga tassi di interesse inferiori di quasi l’1,50% rispetto al Bel Paese. Le porte dei mercati si stanno chiudendo per Roma: piu’ lontani da Madrid e piu’ vicini ad Atene.

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