Rupert Murdoch sta considerando di lasciare le redini di News Corp da più di un anno, da prima quindi che lo scandalo delle intercettazioni scoppiasse. Il suo posto potrebbe essere preso dall’attuale chief operating officer, Chase Carey.

Lo riporta il Wall Street Journal – giornale di proprietà della News Corp del tycoon di origine australiana – citando alcune fonti interne all’azienda. Carey è uno dei pochi dirigenti non toccati dal tabloid-gate. Secondo le voci riportate dal giornale, visto lo scandalo che sta travolgendo il suo impero a livello globale, Murdoch non lascerebbe subito ma nei prossimi mesi, quando il tabloid-gate si sarà calmato, e comunque resterebbe in News Corp come presidente esecutivo. “Un addio che avrebbe uno scarso impatto pratico – scrive ancora il Wall Street Journal – ma dall’enorme significato simbolico”. La borsa di Sydney, dopo la pubblicazione della notizia da parte del quotidiano, ha reagito positivamente e il titolo di News Corp è salito del 2,75%, dopo un calo di oltre quattro punti. Le rivelazioni del giornale, o forse le voci lasciate trapelare dai vertici dell’azienda, sostengono così l’ipotesi per cui non sarebbe mai stato il figlio James il delfino designato dal magnate. James è l’unico altro Murdoch dell’azienda da quando suo fratello maggiore Lachlan ha lasciato l’azienda nel 2005, facendo una rapida carriera da quel momento. Carriera fermata ora dallo scandalo News of the World, per il quale è indagato. “Un piano per la successione – chiosa un top manager della News Corp, citato dalla Reuters – è pronto da qualche tempo e viene regolarmente rivisto e aggiornato. Ma non si è accelerato nulla e non sono intervenuti cambiamenti” dopo lo scandalo. Oggi Rupert Murdoch e suo figlio James saranno alla Camera dei Comuni per un’audizione sullo scandalo che ha investito la News Corp. Scandalo che dalla Gran Bretagna si è allargato agli Stati Uniti, dove è già stata aperta un’inchiesta preliminare, e all’Australia, dove le conseguenze sono per il momento di tipo finanziario. Secondo il Daily Telegraph, infatti, dopo il fallimento dell’acquisto di BskyB in Gran Bretagna sono a rischio altre operazioni come la rilevazione di Austar, un’emittente via cavo che è leader del mercato regionale e locale in Australia: il governo di Canberra ha autorizzato un voto sull’ipotesi di riformare le attuali leggi che regolano le proprietà, il che potrebbe ritardare o addirittura impedire l’affare, mentre l’Authority per la concorrenza avrebbe nel mirino le aziende di Murdoch dopo le accuse di abuso della posizone dominante di mercato.

 

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