La Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per le 18 persone coinvolte nell’inchiesta su camorra, riciclaggio e ristorazione. Tra loro c’e’ l’ex capo della squadra mobile di Napoli, Vittorio Pisani, accusato di rivelazione di segreto, favoreggiamento, abuso d’ufficio e falso.

La richiesta riguarda, tra gli altri, anche i fratelli Marco, Massimiliano e Carmine Iorio nonche’ l’ex contrabbandiere e usuraio Mario Potenza con i figli Bruno, Salvatore e Assunta. Alle famiglie Iorio e Potenza proprio stamattina gli uomini della Dia avevano sequestrato quote di numerosi ristoranti intestate a prestanome. Secondo i pm Sergio Amato ed Enrica Parascandolo, i Potenza avevano investito forti somme di denaro in una serie di locali pubblici molto noti di varie citta’ italiane, soprattutto Napoli. Lo stesso aveva fatto l’ex capoclan Salvatore Lo Russo, oggi collaboratore di giustizia. Secondo l’accusa, Vittorio Pisani, amico di Marco Iorio, sapeva che i Potenza erano soci degli Iorio, ma non era mai intervenuto per reprimere il reato e addirittura aveva rivelato all’amico l’esistenza dell’inchiesta, avviata dopo l’arrivo di un esposto anonimo, fornendogli anche suggerimenti su come modificare gli assetti societari e portare i soldi in Svizzera. Nella richiesta di rinvio a giudizio sono state indicate come parti offese il Ministero dell’Interno, di cui Vittorio Pisani e’ un dirigente, e il Comune di Napoli, per il danno che la vicenda ha arrecato all’immagine della citta’. La data dell’udienza preliminare dovrebbe essere fissata a giorni.

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