Una ‘ricetta’ ad hoc, basata su “strumenti operativi e non chiacchiere”, per non lasciare soli i medici taglieggiati dalla camorra in Campania con la richiesta del ‘pizzo’ il cui importo, dalle ultime scoperte della Polizia, sembra essere deciso in base al flusso dei pazienti in studio e al volume delle parcelle incassate.

A mettere a punto la proposta il presidente dell’Ordine professionale di Napoli, Bruno Zuccarelli, che la presentera’ la prossima settimana a Consiglio direttivo. A sostenere i professionisti ricattati una ‘rete’ costituita dai cinque Ordini provinciali per modalita’ comuni d’azione, la decisione di costituirsi parte civile al fianco degli iscritti colpiti e la possibilita’ di denunce riservate presso l’Ordine. Il fenomeno dei professionisti nel mirino degli esattori della malavita “non e’ nuovo, se ne sente parlare da tempo”, ammette Bruno Zuccarelli alla’Adnkronos Salute. Lo “conosciamo poco, anche perche’ non sono molte le denunce. Ma siamo decisi a contrastarlo”. Il problema principale e’ proprio la mancanza di dati certi.”Chi viene taglieggiato e denuncia – spiega Zuccarelli – al momento ha la solidarieta’ di tutti. Ma dopo 48 ore resta solo. Per questo vogliamo chiedere ai colleghi che facciano a noi la denuncia in via riservata, in modo da non esporre il collega a rischio”. Una sfida non facile: “far emergere queste situazioni e’ sicuramente complicato: gia’ da qualche anno l’Ordine ha deciso di costituirsi parte civile per i colleghi aggrediti, ma le denunce restano minime rispetto a quanto sappiamo. E’ una realta’ con cui e’ difficile fare i conti, comprensibile per molti versi, ma dobbiamo provare a voltare pagina”, aggiunge il presidente. Oltre a far emergere il fenomeno, pero’, “metteremo in campo meccanismi di tutela reale degli iscritti, con la costituzione degli Ordini come parte civile al fianco dell’iscritto”. La ‘rete’ dei diversi Ordini provinciali, inoltre, “servira’ ad avere un atteggiamento comune su tutto il territorio”. Anche se le aree piu’ a rischio “sono la provincia di Caserta e alcune zone della provincia di Napoli. Mentre sono piu’ tranquille Salerno, Avellino e Benevento”, conclude.

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