L’Italia torna a dover dare spiegazioni all’Ue sulla gestione dei rifiuti in Campania. L’appuntamento a Bruxelles e’ per domani, quando il ministro dell’Ambiente Corrado Clini incontrera’ il commissario europeo all’Ambiente Janez Potocnik. In realta’ il piano di ‘intenti’, contenuto nella lettera di risposta alla messa in mora inviata il 16 gennaio, e’ stato gia’ accolto con favore dalla commissione Ue. L’incontro tra Clini e Potocnik aiutera’ a spiegarne i dettagli e i tempi di attuazione.

L’impresa e’ riuscire a scongiurare il rischio di una multa da oltre 500.000 euro al giorno al nostro Paese. I vertici di regione, provincia e comune accompagneranno il ministro, con lo spettro che lo sciopero dei Tir possa causare ‘inceppi’ nello smaltimento agli impianti e il conseguente accumulo di spazzatura per le strade, proprio in un giorno cosi’ importante. Il governatore della regione Stefano Caldoro, il sindaco napoletano Luigi De Magistris e il presidente della provincia Luigi Cesaro incontreranno Potocnik in seconda battuta. L’Europa ha inviato la lettera di messa in mora al nostro Paese a fine settembre 2011 per la questione dei rifiuti a Napoli sulla base di una sentenza del marzo 2010 per una procedura d’infrazione relativa all’emergenza 2007-2008. Quello che viene chiesto e’ di adeguarsi a quella sentenza della Corte di giustizia Europea, in cui l’Italia era stata condannata per non essere riuscita a creare una rete di impianti adeguati a garantire lo smaltimento senza mettere in pericolo la salute umana e l’ambiente. La lettera italiana, che risponde ai rilievi mossi dalla commissione Ue, prevede, tra l’altro, sia il potenziamento della raccolta differenziata sia il trasferimento fuori regione (e fuori Italia, a cominciare dall’Olanda) sia l’ampliamento della capacita’ delle discariche. Base di partenza e’ il Piano regionale (approvato in extremis dal Consiglio e inviato in allegato alla lettera del Dipartimento delle politiche comunitarie) in cui si parla di riduzione della produzione e di differenziata (puntando alla media del 65% a fine 2012) insieme con un sistema di impianti, tra cui i termovalorizzatori a Napoli est (400.000 tonnellate all’anno), a Salerno, oltre a quello di Acerra; un inceneritore dedicato soltanto alle 6 milioni di eco-balle a Giugliano; un gassificatore per Caserta; e alcuni impianti per il compost. Intanto una buona parte dei rifiuti di Napoli prenderanno, secondo le indicazioni fornite nella lettera di risposta all’Ue, la strada estera: i negoziati per le ipotesi di trasferimenti internazionali riguardano soprattutto Danimarca, Svezia, Belgio e Germania (attualmente ci sono accordi con operatori pubblici olandesi per il trasferimento via mare). Un’altra parte di rifiuti potra’ andare comunque fuori regione, pur rimanendo in Italia, ”fino all’ampliamento” di alcuni siti ”per ovviare alla insufficiente capacita’ di discarica”. La capacita’ delle discariche in Campania per il 2012, si spiega nella missiva indirizzata alla commissione Ue, e’ di circa 700.000 tonnellate (anche se attualmente i cinque siti arrivano a 232.000 tonnellate). Dal 2013 viene previsto un incremento fino a un milione di tonnellate. Infine nella lettera si mette in evidenza come in Campania siano ”ormai superate le condizioni di emergenza verificatesi nel 2008”.

 

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