Un incendio di vastissime proporzioni si è sviluppato la scorsa notte nel comune di Santa Maria la Carità, in provincia di Napoli, in via Cappella Bisio, ai confini con Sant’Antonio Abate. Decine di mezzi dei vigili del fuoco sono accorsi da Napoli e da Salerno per domare le fiamme che da un capannone, deposito di abbigliamento e casalinghi, si sono propagate a strutture commerciali adiacenti, bruciando un grande deposito di fiori e un market alimentare. Migliaia di metri quadrati di deposito, con detersivi e materiale plastico hanno alimentato il vasto rogo che ha incenerito anche alcune serre nelle campagne circostanti. Tanta paura per gli abitanti che nella notte hanno visto lambire le proprie case dalle fiamme. E molte famiglie sono state costrette ad evacuare a causa della nube di fumo che ha invaso l’aria espandendosi a molti chilometri di distanza. I danni sono in via di definizione e sul rogo indagano i carabinieri della locale stazione di Santa Maria la Carità, con il comando di Sant’Antonio Abate. Sul luogo dell’incendio, per l’intera notte, è stato presente il sindaco Giosuè D’Amora che questa mattina ha firmato un’ordinanza per la chiusura temporanea della scuola materna-elementare che sorge nei pressi dei capannoni bruciati. “Ho assunto questa decisione per motivi di ordine pubblico – ha spiegato D’Amora – e igienico-sanitario. Forse la scuola resterà chiusa anche domani, valuterò dopo il rapporto tecnico sullo stato dei luoghi”. L’incendio ha interessato il deposito di abbigliamento “Milano srl”, di circa 700 metri quadrati. Inoltre, i capannoni della Florservice srl e il negozio di alimentari “A2Market”. Fortissimi i sospetti che non si sia trattato di un incidente dovuto a un corto circuito, bensì di un “segnale” della camorra locale che negli ultimi tempi sta mettendo sotto pressione i commercianti dei comuni dell’Agro-Nocerino.

 

 

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