Un’altra storia di orrore familiare è quella scoperta ad Afragola, dove una donna era segregata in casa con la figlioletta di un anno, rinchiusa dal compagno ogni volta che puntualmente si allontanava dall’abitazione. Questa la segnalazione giunta ai Carabinieri della stazione di Afragola che hanno raggiunto un appartamento di via San Giorgio e tentato di entrare in contatto con la donna. Questa, parlando dalle grate di una persiana, ha risposto di essere stata chiusa in casa e di non avere le chiavi per uscire. Il compagno – 29enne incensurato del posto, è stato contattato telefonicamente: era a Secondigliano e impossibilitato a raggiungere Afragola in tempi brevi. Considerate le scuse banali e poco credibili, i carabinieri, insieme ai vigili del fuoco, hanno forzato la porta d’ingresso dell’abitazione e liberato la donna. Le condizioni igieniche dell’appartamento erano pessime e non vi erano prodotti alimentari o prodotti specifici per la piccola di appena 1 anno. Al 5° mese di gravidanza la donna ha confessato ai carabinieri di non aver mai sostenuto alcuna visita ginecologica e di non uscire di casa da tempo perché era il compagno a provvedere alla spesa e alle altre esigenze familiari. Rientrato a casa dopo più di un’ora dalla chiamata dei militari, l’uomo è stato arrestato per maltrattamenti e sequestro di persona. In attesa di giudizio è stato sottoposto ai domiciliari, mentre la donna e la bambina sono state affidate ad una struttura protetta.

 

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