Il boss Totò Riina è di nuovo detenuto per la strage del treno rapido Napoli-Milano del 1984. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso della Procura di Napoli, ha infatti annullato senza rinvio l’ordinanza del Riesame che riteneva il gip di Napoli territorialmente incompetente. Di conseguenza la misura emessa nell’aprile 2011 dal gip del Tribunale partenopeo

Carlo Modestino è valida ed è stata automaticamente rinotificata al boss che sta scontando vari ergastoli in regime di 41 bis. La strage, avvenuta nel dicembre del 1984, costò la vita a 16 persone. Secondo la ricostruzione dei pm Paolo Itri e Sergio Amato, basata sulle dichiarazioni di diversi pentiti, mandante fu Riina, che intendeva fare apparire l’attentato come un fatto politico allo scopo di sviare l’attenzione dello Stato dalle attività della mafia. L’episodio, in particolare, aveva lo scopo di condizionare gli esiti del maxi processo a Cosa Nostra. L’esplosivo adoperato per il treno, è emerso dalle indagini, è dello stesso tipo di quello usato nella strage di via D’Amelio.

 

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