Si chiama Alessandro Soria il 18enne che, questa notte, si è presentato al pronto soccorso dell’Ospedale del Mare per una ferita d’arma da fuoco al piede sinistro. Ai poliziotti del locale commissariato, che sono accorsi dopo la segnalazione dei medici, ha raccontato di essere stato colpito nel corso di una ‘stesa’ mentre, in sella al suo scooter, percorreva corso Sirena. Secondo la sua versione, avrebbe incrociato un corteo di almeno tre motocicli, i cui equipaggi, all’improvviso avrebbero aperto il fuoco in ogni direzione. Soria, quindi, avrebbe cercato di fuggire ma è stato raggiunto da uno dei proiettili. Nonostante la ferita, quindi, si sarebbe precipitato in ospedale per essere medicato. Per lui una prognosi di circa trenta giorni perché il colpo di pistola gli ha causato una lesione ossea. Un racconto, quello della vittima, che, tuttavia, ha lasciato più di un dubbio negli investigatori. Nel luogo dove secondo il 18enne sarebbe avvenuta la sparatoria, infatti, gli investigatori non hanno rinvenuto bossoli o altri elementi che confermano la sua versione. Bossoli, invece, sono stati trovati in un’altra zona di Barra, via Bisignano, a poche decine di metri dall’abitazione di Soria. Incongruenze che hanno fatto nascere il fondato sospetto che il 18enne non abbia raccontato la verità: Possibile, infatti, che Soria sia rimasto vittima di una punizione da parte della criminalità organizzata che, in questa porzione di territorio cittadino, è riconducibile alle famiglie Cuccaro e Aprea. Dagli accertamenti eseguiti dalle forze dell’ordine è emerso che Soria, sebbene giovanissimo, avesse frequentazioni proprio con alcuni ragazzi vicini al sodalizio. A completare il profilo della vittima anche un video che la stessa ha pubblicato sul suo profilo social qualche anno fa, video in cui è stato ripreso mentre, verosimilmente, spara in aria con una semiautomatica. Video corredato da una foto in cui mostra due pistole. Possibile, quindi, che il ragazzo, che secondo gli investigatori, sebbene giovanissimo sarebbe già inserito in contesti malavitosi, abbia commesso qualche sgarro e che per questo motivo sia stato punito dagli uomini della cosca Cuccaro-Aprea. Una teoria, questa, su cui sembrano essersi concentrate le attenzioni delle forze dell’ordine che, proprio in queste ore, stanno passando al setaccio le frequentazioni di Soria per tentare di arrivare all’identificazione dei responsabili. Chi sta facendo luce sull’accaduto, infatti, sembra essere convinto che il 18enne conoscesse i suoi assalitori e, per questo motivo, abbia deciso di fornire una versione di comodo, quella della stesa, per evitare di incappare in punizioni peggiori. Tanti, quindi, ancora i punti da chiarire. Unica certezza, al momento, è che l’episodio non sia da attribuire a un attacco ai Cuccaro-Aprea da parte di altri sodalizi camorristici della periferia est. Il clan, nonostante lo stato di detenzione di numerosi esponenti apicali, è ancora, saldamente, alla guida della mala di Barra e, soprattutto, non sembra essersi fatto coinvolgere, più di tanto, negli scontri tra formazioni criminali che, negli ultimi anni, hanno insanguinato la periferia orientale.

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