Disperazione e giallo. La disperazione di chi segue le orme di un familiare caro, e anni dopo, decide di suicidarsi. Il giallo di un altro corpo ritrovato a poca distanza, senza identità con tanti punti di domanda su ciò che gli è accaduto, ma con un labile soffio di vita che i sanitari dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona stanno ora cercando di salvare. Accade tutto in una manciata di tempo, nella stessa zona. Due gli interventi, uno della polizia municipale e l’altro dei carabinieri. Il primo nei pressi del chioschetto all’ingresso del parcheggio che porta alla spiaggia, quello che costeggia il porto commerciale. L’altro poco più avanti, in via Ligea. E per tutta la giornata si è cercato, senza al momento trovarlo, un nesso tra i due drammatici episodi. Le notizie si sono rincorse tra di loro creando una enorme confusione e senza dare un perchè a quelle due vite spezzate. Anche l’uomo sopravvissuto ad una caduta di diversi metri ha difatti riportato diverse ferite gravi che lasciano appesa la sua vita ad un filo. È stata la ricostruzione dei carabinieri della Scientifica a consentire di poter scindere i due episodi. Sono i vigili urbani del comandante Rosario Battipaglia i primi ad intervenire in zona porto. È lì che trovano il cadavere di F.G. di Vietri sul mare, bancario. L’uomo probabilmente è uscito di casa con l’intenzione di togliersi la vita. Così, invece di imboccare l’autostrada per andare a lavoro a Battipaglia, so è recato verso il Baia Hotel, ha lasciato l’auto, si è affacciato sul viadotto e si è lanciato nel vuoto. Nessuna speranza per lui: nella caduta il corpo è sbattuto ripetutamente contro alcuni rocce, fino a cadere a terra, nei pressi del chioschetto. Al momento ci sono indagini per dare risposte a quel gesto. I soccorritori della Croce Bianca non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Nel suo passato anche una parente stretta ha deciso di togliersi la vita. Ora si cerca di capire se il bancario abbia lasciato un biglietto o qualcosa che possa dare un senso al suo gesto.

Poco dopo ai centralini del 112 giunge una telefonata che parla di un altro corpo disteso sull’asfalto di via Ligea. Una pattuglia della sezione radiomobile della compagnia Salerno, agli ordini del capitano Paolo Cristinziano giunge sul posto e trova un uomo riverso a terra, ma ancora vivo. Immediata la corsa in ospedale dove i sanitari hanno sottoposto l’uomo, presumibilmente italiano e di età compresa tra i 40 e i 50 anni, ad un delicato intervento chirurgico nella speranza di riuscire a salvargli la vita. Ma la prognosi resta riservata e le sue condizioni gravi. Secondo i carabinieri l’uomo rimasto ferito, e senza documenti, potrebbe aver avuto solo un incidente. Fatale. Più su, in linea d’aria rispetto alla posizione del corpo, i militari dell’Arma hanno trovato su un muretto un giubbotto, un panino ed una birra. Nelle tasche del capospalla e dei pantaloni non vi era il portafogli, nessun documento, neanche un euro. L’uomo non aveva con se neanche il cellulare. O, forse, è scivolato proprio per recuperare il cellulare. Perché, verificando lo stato dei luoghi e le ferite riportate, potrebbe essersi arrampicato da solo sulla roccia, potrebbe essere scivolato e così è sbattuto contro un albero, spezzando con il peso un ramo trovato rotto. Forse il ramo ha attutito la caduta, forse è stato proprio il ramo la causa dello scivolone, meno probabile l’ipotesi che abbia tentato il suicidio. In queste ore i carabinieri stanno verificando eventuali denunce di scomparsa ed hanno anche preso le impronte digitali dell’uomo sperando di risalire alla sua identità, magari attraverso un documento nuovo (che prevede le impronte registrate) oppure perché già segnalato.

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