Erano anni che Antonio Esposito si recava, ogni mattina, presso l’abitazione di sua sorella. Con la pioggia o sotto il sole cocente, a 86 anni, percorreva ancora a piedi (perché non ha la patente) all’incirca un chilometro e mezzo della strada interna che dalla propria abitazione, nella borgata di San Pietro, porta a Campidoglio, nella parte alta di Scala, piccolo comune della Costiera amalfitana. In mano la mappata con il pranzo per Graziella. Lei, a 82 anni era ostinata nel continuare a vivere da sola presso la casetta di Via Scalese, dopo aver tentato qualche anno nella Residenza Sanitaria Assistenziale di Amalfi in compagnia dell’altra sorella, Anna. Ieri mattina Antonio ha bussato più volte alla porta. Dall’interno, però, il silenzio, nessuna risposta. Graziella non sarebbe mai uscita prima del suo arrivo. È stato allora che l’uomo, preoccupato, ha allertato i vicini di casa i quali, a loro volta, hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco e dei carabinieri. Forzata la porta d’ingresso e entrati in casa intorno alle 11,30, i caschi rossi del distaccamento di Maiori hanno trovato l’anziana priva di vita. Il cadavere di Maria Grazia Esposito (questo il nome di battesimo), giaceva verso il letto, a poca distanza dalla stufa elettrica ancora accesa che le aveva procurato evidenti bruciature su diverse parti del corpo. La pensionata, la cui presenza esuberante non passava mai inosservata, era stata vista domenica mattina in giro per la frazione. Con tutta probabilità la morte sarebbe avvenuta nella stessa serata in seguito a un malore. Almeno questo hanno stabilito i soccorritori. Sul posto è sopraggiunta un’ambulanza del 118 con autista e infermiere rianimatore che in assenza del medico non hanno potuto attestare la morte, seppur evidente. I carabinieri della stazione di Ravello, diretti dal comandante Procolo Chiocca, chiamati ad accertare le cause della morte, hanno avvisato il magistrato di turno. Chiesto l’ausilio del medico di base, Vincenzo Calvanese, questi ha certificato il decesso avvenuto per «insufficienza ventricolare del soggetto cardiopatico, con complicanze polmonari». La salma è stata quindi restituita ai familiari.

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