Con  il concerto dedicato a Miriam Makeba (una delle più grandi interpreti mondiali della musica popolare), che si terrà sabato 31 agosto ore 20,30 nel centros torico di Castel Volturno con il patrocinio del Comune (vedi programma in allegato), si conclude il ciclo di attività promosse dalla piazza dei saperi e dei colori sulla costiera domiziana. Grazie alla collaborazione tra la rete delle associazioni più attive sul territorio ed alcuni imprenditori “creativi”, sono stati organizzati molti eventi di forte impronta culturale e ricreativa, che hanno fatto registrare una buona ed attenta partecipazione (in particolare di giovani).

Il calendario è risultato ricco e variegato: abbiamo spaziato dalla letteratura e narrativa (con i racconti di Vincenzo Moretti,  di Antonio di Tucci   di Vito Faenza) alla poesia (con le raccolte di Stella eisenberg e di d. Peppino Centore); dalla saggistica (con la buona novella di Ilaria Urbani, la testimonianza di riscatto umano e sociale di Amedeo Letizia e la splendida raccolta di fotografie su Pinetamare a cura di Salvatore Santoro) alla ricostruzione storica con lo splendido volume da atella a Sant’Arpino curato da G. Dell’Aversana ed E. Iorio. Di particolare richiamo e gradimento in riva al mare sul Lido Luise sono stati alcuni eventi come il concerto di musiche e canti popolari del gruppo A via ‘e Perrune e la presentazione del libro”Evviva la mozzarella” della famosa chef Rosanna Marziale fino alla esposizione dei prodotti tipici del medio-alto casertano e dell’artiginato artistico nell’ottica di genere.

Va segnalata anche la forte partecipazione popolare alle 4 serate organizzate nel cortile della Cappella della Civita, dedicate ai temi del sacro e del profano nella musica dei cantautori italiani, al concerto di archi e alle tematiche attuali dei migranti.

Da questa esperienza è emerso con nettezza che anche in luoghi disgregati e saccheggiati è possibile fare e promuovere la cultura come fattore di coesione sociale, per incontrarsi e stare bene insieme, per creare occasioni di partecipazione consapevole e di vera cittadinanza attiva. Anche qui si registra un nuovo fermento dal basso con le associazioni del terzo settore e del volonbtariato cattolico e laico (spesso animate da giovani) che può lanciare qualche messaggio di speranza per il futuro.

Rimane l’amarezza e la consapevolezza che c’è ancora un grande vuoto da colmare, un vero e proprio buco nero che affligge queste comunità: l’assenza e la mancanza di voce della politica, con il comune perennemente in gestione commissariale. E’ un grande problema da cui dipende il destino della vita civile, dell’economia e delle grandi opportunità fatte di investimenti che tardano a decollare (come quella del risanamento ambientale e del porto turistico). Su questi temi è giunto il  momento di riflettere con attenzione e responsabilità in vista delle prossime scadenze elettorali: occorre trovare la forza e l’intelligenza per portare a valore le iniziative promosse dalla società civile, con una capacità di elaborare programmi e progetti, che richiedono la discesa in campo di una nuova generazione capace di governare per il bene comune, di rompere con un passato fatto di malaffare e di corruzione (spesso anche di connivenza con la camorra). E’ la grande sfida ed innovazione che attende le forze sane e produttive di questo territorio.

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