A Città della Scienza si intravedono i primi segnali della rinascita, a 9 anni dal rogo che devastò una parte della struttura. Sulla base della ritrovata collaborazione istituzionale tra Governo, Regione e Comune, potrebbero venir fuori i primi risultati, dopo le lotte intestine che hanno caratterizzato gli ultimi anni dell’ente. Almeno questo è l’auspicio del presidente Riccardo Villari. «C’è voglia di fare e di ricostruire. La prossima settimana si insedieranno i nuovi subcommissari per Bagnoli Dino Falconio e Filippo De Rossi. Registriamo con gioia le dichiarazioni del sindaco Manfredi che ha manifestato la volontà di rientrare in Città della Scienza. Oggi c’è un percorso e c’è quell’impegno che la Regione non ha mai fatto venire meno in questi anni. Ci sono tutte le premesse per passare da una fase di semina alla realizzazione di azioni concrete, prima di tutto il Museo». Lo scetticismo è d’obbligo, visti i precedenti. Ma Villari enuncia dati concreti dai quali ripartire. «L’incendio e una cattiva gestione avevano ridotto in ginocchio Città della Scienza nel disinteresse delle istituzioni. Tutto era culminato con l’uscita del Comune. La Regione si è fatta carico della situazione debitoria. Noi abbiamo nominato Gino Nicolais ad affiancarci, mentre prima non c’era nessuno strumento a supporto della governance. Abbiamo ridato una dignità e modificato lo Statuto, facendo quello che chi ci contestava non faceva. Non c’era mai una discussione di merito e non si è prodotto nulla». Il riferimento di Villari è alla passata amministrazione comunale. Le polemiche sulla linea di costa hanno lasciato il segno.

Le risorse comunitarie serviranno a Città della Scienza per avviare nuovi progetti. Nello scorso mese di luglio la Regione ha avviato lo stanziamento di 12 milioni di fondi Fesr a valere sul ciclo di programmazione 2014-2020. Città della Scienza figura come soggetto attuatore del progetto Manifattura Campania industria 4.0. Occorrerà mettersi al lavoro subito, perché i fondi devono essere spesi entro dicembre 2023. «Ci sono tempi e modalità di spesa da rispettare. Il progetto vuole promuovere tutte quelle competenze in materia digitale che servono al mondo della manifattura. Lo abbiamo redatto insieme con l’Università di Salerno», aggiunge Villari. «Da qualche mese – continua – ospitiamo il distretto aerospaziale campano fatto di 190 imprese. Si vuole costruire nel nostro ambito un vero e proprio polo. Insieme a Leonardo, Neuromed, Mercatorum e Dac partecipiamo al bando Polaris, riservato agli ecosistemi dell’innovazione». Il bando è con risorse Pnrr per 24 milioni di euro. L’obiettivo di Villari è quello di utilizzare per entrambi i progetti il personale e le strutture di Città di Scienza. Una novità annunciata da Villari è l’istituzione da parte della Regione del distretto del mare. E l’impegno di Città della Scienza «deve essere quello di costituire un vero e proprio hub, per sostenere le start up che operano nel campo della blue economy. Puntiamo anche ad implementare le 40 start up che sono nell’incubatore di Città della Scienza, facendo in modo che nel loro capitale possano entrare due soggetti istituzionali con cui ho già avviato contatti. Si tratta di Cassa depositi e Prestiti e Simest». Dell’auspicato processo di rinascita fa parte un nuovo progetto, che vedrà al centro lo scrittore Maurizio De Giovanni. E il ritrovato interesse delle istituzioni è confermato dal fatto che Città della Scienza è entrata per la prima volta nel bilancio dello Stato, in virtù di un finanziamento annuale di 1,5 milioni di euro. «Fu un’intuizione dell’allora ministro Manfredi – spiega Villari – e si può dire che stiamo ricostruendo tutto dalle fondamenta. I lavoratori sono scottati. Quando siamo arrivati c’erano stipendi non pagati e un clima di grande incertezza sul futuro. Ora cominciano ad essere più tranquilli».

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