AVELLINO – Nella trattativa che ha portato all’accordo tra Fiat e sindacati sullo stabilimento Irisbus (Iveco) c’é stata “un’evidente forzatura” da parte dell’azienda, che ha “minacciato di licenziare” dei lavoratori, a cui sono arrivati provvedimenti disciplinari.

Così il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, commenta l’intesa raggiunta ieri per il sito di Valle Ufita (Avellino). La Fiat avvierà, secondo l’accordo, la cassa integrazione straordinaria per cessazione d’attività per la durata di due anni, questo “é avvenuto – evidenzia Landini – anche per l’assenza di un’azione politica sul problema Irisbus”. Landini, inoltre, ribadisce che la vertenza non è conclusa e considera “non accettabile lasciar chiudere uno stabilimento che produce autobus, quando l’Italia rischia di pagare multe all’Europa per autobus troppo vecchi, fuori norma e inquinanti”. Ora, secondo il leader dei metalmeccanici della Cgil, “occorre verificare se ci sono i cinesi”, come possibili successori alla Fiat nel sito di Valle Ufita. Per Landini sarebbe, tuttavia, “necessario un intervento pubblico per salvare la produzione di auto”.

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