L’annuncio della Fiat del nuovo motore per Alfa Romeo che verra’ prodotto, a partire dal 2013, alla Fma di Pratola Serra, in provincia di Avellino, divide il sindacato. Il possibile rilancio dello stabilimento irpino, che coincide con l’avvio da parte della Fiat delle procedure per la messa in mobilita’ dei dipendenti della Irisbus di Valle Ufita, cosi’ come prospettato, sarebbe, ”un pannicello caldo”. ”Il piano produttivo prevede meno di due terzi della saturazione dell’impianto – osserva Sergio Scarpa della Fiom Cgil – cio’ significa non uscire dalla precarieta’ e dalla cassa integrazione”. ”Perplessita”’ vengono espresse anche da Gaetano Altieri (Uilm): ”In questa fase – dice il sindacalista – la cautela e’ d’obbligo nei confronti della Fiat alla quale sin d’ora chiediamo precise garanzie”. Di tutt’altro tenore il commento di Giuseppe Zaolino, della Fim Cisl: ”Era quanto ci aspettavamo. Dopo mesi di silenzio, Fiat esce allo scoperto e anche se l’impianto non verra’ saturato nel primo anno di produzione si riaprono prospettive importanti per gli anni a venire”. Alla Fma dovrebbero essere costruiti 300- 350 mila propulsori l’anno a fronte di una capacita’ complessiva di 500 mila unita’ di prodotto. Il nuovo propulsore turbo a iniziezione diretta 4 cilindri a benzina per il marchio Alfa Romeo sara’ conforme alle normative europee anti-inquinamento (Euro 6) e a quelle americane (Tier2Bin5). Interamente in alluminio, il nuovo motore, con una cilindrata di 1,8 litri e una potenza massima fino a 300 CV, si avvarra’ dei piu’ moderni contenuti tecnologici sviluppati dalla ricerca. Secondo la Fiat, il motore che verra’ costruito dalla Fma ”diventera’ il nuovo riferimento prestazionale della sua categoria”.

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